Anm: "Fuzio si dimetta". E Palamara parla al Csm: "Mai deciso le nomine"

La giunta dell'Associazione ha chiesto anche deferimento del procuratore generale di Cassazione dal collegio dei probiviri.

Anm: "Fuzio si dimetta". E Palamara parla al Csm: "Mai deciso le nomine"

L'Associazione nazionale dei magistrati ha chiesto a Riccardo Fuzio, procuratore generale della Cassazione di dimettersi dal suo incarico. La giunta dell'Associazione ha, infatti, auspicato che Fuzio daccia "un gesto di responsabilità, a prescindere dal corso delle indagini e dalle iniziative ad esse conseguenti". Non solo. L'Anm, infatti ha proposto al Comitato Direttivo Centrale anche "il deferimento" del procuratore dal collegio dei probiviri dell'Anm.

Intanto il procurature Luca Palamara ha parlato al Csm, chiamato a decidere sulla sua sospensione: "Voglio oggi in questa sede rivolgere le mie scuse più sincere e profonde al Presidente della Repubblica, nella sua qualità di garante supremo dell'autonomia e della indipendenza della intera magistratura", ha detto Palamara depositanto la sua memoria difensiva. "Non ho mai interferito sulla nomina del procuratore di Roma, nè ho mai costruito un dossier su Paolo Ielo: mai avrei barattato la mia funzione", ha dichiarato il pm, aggiungendo anche di non avere avuto rapporti con Amara. Poi si è difeso sostenendo che non avrebbe "immaginato che parole in libertà divenissero pubbliche". Prende le distanze da ciò che è emerso dalle intercettazioni, di cui la stampa avrebbe riportato solo parzialmente, gettando discredito sulla sua figura. Ammette di aver partecipato a cene e incontri in occasione delle nomine, "ma l'autonomia della scelta del Csm mai e poi mai l'avrei messa in discussione. Mi viene contestato che questi momenti sono stati occasioni 'per pianificare le strategie e per ledere le prerogative dei singoli consiglieri'. Per me invece sono stati da sempre, cioe` dal 2007, solo momenti di libera espressione di idee e di opinioni, che tali sarebbero rimaste, e che in alcun modo avrebbero potuto ledere l'autonomia del plenum unico organo sovrano ad effettuare le scelte". L'udienza a carico di Luca Palamara davanti alla sezione disciplinare del Csm è stata aggiornata al 9 luglio.

La decisione riguardante Fuzio arriva a seguito delle intercettazioni, che hanno dimostrato il rapporto tra il procuratore generale della Cassazione e Luca Palamara, il pm del Csm indagato per corruzione. Dalle registrazioni è emerso come Fuzio avesse partecipato a decidere la nomina di nuovo procuratore capo di Roma, preoccupandosi dei voti che avrebbero potuto bloccare l'operazione. Ma non finisce qui: Fuzio infatti sembra aver rivelato a Palamara anche dettagli importanti che riguardano l'inchiesta su di lui.

A detta della Giunta, quelle emerse sono condotte "ancora più gravi in quanto riferite al titolare di un Ufficio che ha, tra le proprie prerogative, anche l'esercizio del potere disciplinare, ed è membro di diritto del Consiglio Superiore della Magistratura".

L'Anm auspica anche che "sia fatta integrale chiarezza su tutte le vicende emerse dall'indagine di Perugia".

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