Questa mattina la commissione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura dovrà decidere se sospendere cautelarmente dallo stipendio e dalle funzioni Luca Palamara, il pm romano indagato per corruzione nell'inchiesta che sta terremotando il Csm. A prendere l'iniziativa contro Palamara - ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati e leader della corrente di Unicost - è stato il 18 giugno il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, titolare dell'azione disciplinare insieme al ministro della Giustizia. Era già previsto che la seduta di oggi fosse complicata, carica di manovre e segnata dalle ombre dei veleni. Ma a poche ore dalla riunione della commissione piombano sulla scena dei nuovi verbali provenienti dalla indagine di Perugia. E sono verbali devastanti perché ad uscirne male non è tanto Palamara quanto il suo grande accusatore: Fuzio, il pg della Cassazione. L'uomo che nell'atto di incolpazione contro Palamara aveva avuto parole di fuoco contro il pm romano, accusandolo di avere messo il suo ruolo al servizio della lobby politica che girava intorno al Pd di Luca Lotti e Cosimo Ferri, mercanteggiando poltrone e incarichi. Ma ora si scopre che l'uomo che le ha firmate era legato a Palamara da una contiguità quasi fraterna, da una confidenza incredibile per un magistrato - Fuzio - che ricopre la carica forse più delicata della giustizia italiana. E che con Palamara discute anche lui di nomine, di manovre, di correnti. E non si indigna quando Palamara va più in là, e chiede a lui informazioni sulla inchiesta di Perugia che lo vede coinvolto.
La situazione è disastrosa, dal punto di vista istituzionale. Perché a questo punto a finire sotto procedimento disciplinare appare destinato lo stesso Fuzio: e a meno che il pg della Cassazione non si autoincrimini, l'unico a poter disporre il suo impeachment è il ministro Alfonso Bonafede.
Le intercettazioni che inguaiano Fuzio vengono rese note nella serata di ieri dall'Espresso. Per capirne la gravità, bisogna ricordare che il pg della Cassazione fa parte di diritto del Csm. Ma è una funzione che è sempre stata considerata di garanzia e di controllo. Invece Fuzio tratta nell'incontro con Palamara della nomina più delicata di tutti, quella del nuovo procuratore capo di Roma. La cricca guidata da Palamara, con i voti di Unicost e di Autonomia e indipendenza (la corrente di Davigo) vuole imporre Marcello Viola, pg di Firenze. Ma Fuzio si preoccupa che la sinistra (Area e movimenti) blocchi l'operazione puntando su Giuseppe Creazzo: A quel punto Area si toglie...può anche votare...ti dirò di più». «Lo Voi?»... «No... può votare Creazzo, ma a questo punto se loro sono d'accordo con i movimenti questo, che anche se votano Creazzo pure quattro noi, cinque e quattro nove...MI, Area e...e i tre grillini votano Viola, si va in plenum e a quel punto non esce». Fuzio, insomma, appare parte integrante della manovra.
Ma l'aspetto più sconcertante delle intercettazioni è quello relativo ai guai giudiziari di Palamara, finito sotto inchiesta a Perugia per i favori ricevuti dall'imprenditore Fabrizio Centofanti. Tra questi ci sono i regali (gioielli e viaggi) destinati all'amante di Palamara, Adele Attisani. Palamara sa di essere sotto inchiesta, perché lo ha avvisato un suo amico del Csm, Luigi Spina. Ma gli mancano i dettagli e va a chiederli a Fuzio. «Perché almeno l'unico modo per controbattere l'informativa è poter darle l'archiviazione, se no che cazzo faccio giusto? Però rimane l'informativa che mi smerda...nessuno gli dice questa cosa qui, questo è gravissimo...qualcuno glielo deve dire, cioè o gli dici chiaro, sennò veramente io perdo la faccia...mi paga il viaggio, l'informativa non l'ho mai letta, non si sa di che importo si parla...qual è l'importo di cui si parla? Si può sapere?». Fuzio invece di indignarsi tergiversa: «Mahhh». Palamara: «Cioè io non so nemmeno quanto è l'importo di cui parliamo». Fuzio: «Sici stanno le cose con Adele».
Palamara: «Cioè...almeno tu...ma le cose con Adele...». Fuzio: «E il viaggio a Dubai». Palamara: «Viaggio a Dubai... Quant'è? Ma quanto cazzo è se io...allora...quant'è, a quanto ammonta?». Fuzio: «Eh...sarà duemila euro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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