Gli anziani fanno Bingo. Al contrario

Le carte no: troppe mani a sfregare quella superficie ormai lucida sui simboli di cuori, quadri, fiori e picche. E nemmeno le bocce, per lo stesso motivo

Gli anziani fanno Bingo. Al contrario

Le carte no: troppe mani a sfregare quella superficie ormai lucida sui simboli di cuori, quadri, fiori e picche. E nemmeno le bocce, per lo stesso motivo. Quelle piccole teste calve e colorate accarezzate, roteate, tenute strette senza sosta e passate di avventore in avventore sul campo di sabbia sottile e polveroso. Ma neppure le sale Bingo, affollate, agitate e illuminate al neon. Da tre mesi sono chiuse e non si sa ancora quando riapriranno. E così, ai nostri anziani sopravvissuti, a quegli esili involucri spaventati, non resta neppure il gioco. Il Covid se li è portati via a frotte, ingordo e atroce, la fase e due e la fase tre hanno portato via tutto il resto. Prolungando la caduta al ralenti in cui i nonni, che lo siano o meno, si trovano da almeno quattro mesi. Niente vizi ricreativi per questi signori spaesati e sommessamente straordinari che sono, erano, la nostra storia. Durante il picco di Covid in Italia, tanti esperti rispondevano a quanti, stupiti, si interrogassero sulla difficoltà di far rispettare la quarantena proprio alle persone anziane, le più a rischio. Ma la ragione era meno misteriosa del previsto e di certo più intuitiva: l'immobilità simula la morte, e loro avevano bisogno di muoversi e sentirsi vivi. Aprire il fiato, far arrivare il sangue, mettersi l'aria addosso, incrociare i colori. E va bene che ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo, ma il tempo non può essere lento e velenoso tutti i giorni. Sono sopravvissuti alla terza guerra e vogliono uscire, come dopo i bombardamenti, ma non possono più ballare e vogliono almeno giocare. Il Bingo al posto delle calze a rete, le carte invece del rossetto rosso, le bocce ...

quando un tempo ci si preparava per la festa con la brillantina. Tutto per sgattaiolare fuori dallo scantinato di terrore in cui li ha schiacciati la pandemia. Tutto per uscire e festeggiare. Fateli (almeno) giocare, gli anziani.

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