L'appello di Silvio Berlusconi, lo sfogo di Matteo Salvini, ma anche l'impegno dentro Fratelli d'Italia. Mentre i referendum sulla giustizia si avvicinano, si fa più chiara la consapevolezza di tanti elettori su un appuntamento che è cruciale per la giustizia italiana, ma è stato da troppi volutamente ignorato od oscurato.
«Voglio lanciare un appello a tutti gli italiani: non rinunciate ad andare a votare - ha detto l'ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia - Non rinunciate a scegliere per il futuro delle vostre città la qualità dei nostri candidati. Non rinunciate ad esprimervi su un tema come la giustizia che ha lacerato il nostro paese negli ultimi 30 anni». «È un tema essenziale per le libertà, i diritti e le garanzie di tutti» ha ricordato Berlusconi in collegamento telefonico con la manifestazione «L'Italia del futuro» in corso ad Alessandria.
In Forza Italia non ci sono dubbi sul «Sì». La riforma della giustizia approvata alla Camera e ora in discussione al Senato «non è perfetta» - ha spiegato anche il coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani - anche se si tratta di un importante passo in avanti. «Ecco perché noi voteremo Sì ai referendum e lanciamo un appello ai cittadini italiani di andare a votare indipendentemente dal partito di appartenenza per avere una giustizia giusta». «Non vogliamo strumentalizzare i referendum - aveva aggiunto Tajani - diciamo soltanto che durante il mese di giugno votare soltanto una giornata è riduttivo».
Veemente la posizione di Matteo Salvini, che con la Lega ha promosso i referendum e ora riscontra un oscuramento mediatico. «È in corso - ha detto nel corso di un comizio a Monfalcone - la più imbarazzante ed infame campagna di censura e di bavaglio sulla democrazia in Italia». «La sinistra - ha aggiunto - sta mettendo il bavaglio perché hanno paura di perdere il controllo dei tribunali italiani». E poche ore dopo, ad Aviano: «Dateci una mano a superare questo muro vergognoso di silenzio e di censura. E spero che il presidente della Repubblica dica qualcosa, perché cinque referendum rubati agli italiani sono indegni di una democrazia». Anche in questo fine settimana la Lega è nelle piazze. Solo in Lombardia fra ieri e oggi si contano oltre 400 banchetti e gazebo «per proseguire la campagna tesseramento - ha spiegato il segretario Fabrizio Cecchetti - ma soprattutto per informare i cittadini sul referendum. Oggi Salvini sarà nel Milanese, e poi in provincia di Como, e domani dovrebbe tornare a parlare di referendum con il governatore Attilio Fontana.
Anche in Fdi si prende atto del silenzio.
«Il tempo di notizia complessivo è solo lo 0,3% totale di tempo, praticamente un paio d'ore di informazione in due mesi» ha affermato il commissario di Vigilanza Rai Federico Mollicone (Fdi) lanciando la proposta che tutti i politici nei dibattiti tv, «facciano una battuta sui quesiti referendari, dando anche attuazione a un richiamo dell'Agcom».
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