"È stata eseguita correttamente" la procedura che ha permesso al portavoce del sindaco di Torino di svolgere una consulenza. Lo dice la stessa Chiara Appendino, rispondendo al Partito democratico, che gli chiedeva i dettagli di quell'ingaggio da 5mila euro avvenuto nel 2017.
Il sindaco torinese ha spiegato oggi che il 12 maggio dello scorso anno arrivò in Comune la richiesta di autorizzazione presentata da Luca Pasquaretta, per una consulenza fornita al presidente della fondazione per il Libro, Massimo Bray. Fino all'anno scorso la fondazione organizzava il Salone del libro ed è ora in liquidazione, con molti fornitori in attesa di un pagamento.
"Verificata l'assenza di impedimenti e di conflitto di interessi, è stata concessa l'autorizzazione", ha messo in chiaro la Appendino, dopo che questa mattina i Carabinieri sono arrivati in borghese a Palazzo Civico, per acquisire una serie di documenti sul caso dagli uffici al quarto piano.
Al momento non ci sono ipotesi di reato e a Pasquaretta non è arrivata nessuna notifica. Ci sono tuttavia polemiche politiche, tanto dal Pd quanto dallo stesso Movimento 5 Stelle di cui l'Appendino è espressione.
Stefano Lo Russo, capogruppo dei
Dem, aveva chiesto all'Appendino chiarimenti sulla scorta del fatto che i 5mila euro per la consulenza potevano risultare inopportuni, se pagati da un ente in difficoltà e a una persona già stipendiata dal Comune di Torino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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