Art. 18, dal Cav sì alla riforma: "Ma deve essere fatta bene..."

Berlusconi a Forza Italia: "Dopo vent'anni dobbiamo rinnovarci". E assicura: "Teniamo le porte stra-aperte ai moderati"

Art. 18, dal Cav sì alla riforma: "Ma deve essere fatta bene..."

"Forza Italia è unita, determinata e viva e si sta preparando a tornare protagonista nel nostro Paese". In collegamento telefonico con il convegno L’Europa e l’Italia che vogliamo a Perugia, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ribadisce la ferma volontà di innovare il partito e il centrodestra senza, però, "buttare alle ortiche chi è ancora in campo, chi è stato protagonista di tantissime battaglie ed è ancora protagonista". Il tutto guardando al futuro. "Non dobbiamo avere timore dei nuovi amici che si uniscono a noi - ha incalzato il Cavaliere - dobbiamo augurarci che tanti altri vengano e dobbiamo tenere le porte stra-aperte, abbiamo bisogno dei moderati che sono la maggioranza del paese e che non hanno votato".

Berlusconi guarda già oltre. L'orizzonte sono le prossime elezioni. E, sebbene il cammino sia ancora lungo, il proposito è di marciare uniti per dare al centrodestra una casa capace di rispondere alle esigenze dei moderati che in Italia sono la stragrande maggioranza. Proprio per questo l’ex premier non intende dar credito ai molti, troppi retroscena che parlano di divisioni interne a Forza Italia con screzi e contrasti. Ieri e oggi, a Perugia, è stato dimostrato l'esatto contrario. "Siete la prova che Forza Italia è unita, determinata e viva e si sta preparando a tornare protagonista nel nostro paese - rileva anche il Cavaliere - in questi giorni altri partiti sono divisi e dilaniati da lotte intestine". Da qui l'appello a non "perdere più tempo a parlare di organigrammi e di poltrone", ma piuttosto ritornare a occuparsi "delle esigenze degli italiani e dei nostri elettori".

Durante l'intervento telefonico, Berlusconi coglie l'occasione per ribadire la "convinta opposizione" di Forza Italia al premier Matteo Renzi. Nessuna stampella al governo, insomma. E a chi lo accusa di avere abdicato al ruolo di opposizione, spiega che Forza Italia è "convintamente alternativa a questo governo". "Non abbiamo condiviso assolutamente la politica economica - fa notare - e nemmeno la politica estera, assoggettata acriticamente ai comportamenti dilettantistici e sbagliati degli altri Paesi". Per quanto riguarda le riforme, invece, la strada del dialogo resta quella principe. "Non possiamo essere contrari prima ancora di conoscerle - chiarisce il Cavaliere - faremo ciò che abbiamo sempre fatto: mettere davanti a tutto il bene del Paese". A partire dal Jobs Act. Berlusconi ha infatti già garantito a Renzi l'appoggio di Forza Italia, sempre che il premier non scenda a patti vuoi con la sinistra radicale vuoi con i sindacati.

"Sull'articolo 18 come potremmo essere incoerenti? Se la sinistra sta facendo il contrario di quanto fatto in passato come possiamo dire di no a quelle riforme che noi volevamo? Saremmo persone scorrette". L'intento di Berlusconi è di andare a guardare dentro alla riforma. Qualora non dovesse essere scritta nel modo giusto, allora Forza Italia è pronta a dire "no".

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