Dopo il censimento dei rom quello degli immigrati. Anzi, prima. Perché il sindaco grillino di Castel Di Lama, in provincia di Ascoli Piceno, tiene molto a rivendicare la primogenitura della propria idea rispetto a quella di Matteo Salvini.
E se la proposta del ministro dell'Interno di censire i rom ha fatto scalpore, anche quella del primo cittadino M5s è destinata a fare discutere. Tutto è nato lo scorso 17 giugno, quando il neoeletto sindaco Mauro Bochicchio ha annunciato su Facebook l'intenzione di realizzare un "censimento dei cittadini extracomunitari iscritti all'anagrafe comunale per monitorare e/o scoraggiare eventuali pratiche illegali."
"Non si tratterà certo di una schedatura - ha spiegato il sindaco in un'intervista alla stampa locale - ma di un semplice controllo mirato a ribadire con forza diritti e doveri, stanare i furbi e scoraggiare pratiche illegali. E' un'operazione mai avviata a Castel di Lama, nonostante sia un tema sentito e necessario, ed è un progetto ambizioso che darà i suoi frutti non prima di un anno."
Meno di ventiquattr'ore dopo il titolare del Viminale sparava la bomba in diretta tv, proclamando di voler censire la popolazione rom in Italia. Il parallelo, seppur improprio, è sorto naturale. Anche se Bochicchio insiste che non è stato certo lui a copiare Salvini: "Questo provvedimento è stato annunciato il giorno prima di Salvini. Non c’è nulla di male nel chiedere un controllo, che sarà a tutela di tutti. Trovo pretestuoso alimentare una polemica sull’argomento.
Abbiamo a disposizione personale specializzato, perché non avere un quadro chiaro della situazione? Non bisogna aver paura della legalità".Certo non sarà il sindaco grillino ad aver copiato. Ma c'è da giurare che il segretario della Lega apprezzerebbe.
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