Aspirina anti-cancro

Due studi hanno provato che assumere piccole dosi di acido acetilsalicilico per anni previene i tumori colon-rettali. E gli oncologi iniziano a prescriverla

Aspirina anti-cancro
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L'Aspirina è il farmaco più conosciuto al mondo e tutti i giorni milioni di persone di ogni continente e di ogni età la assumono per il suo riconosciuto effetto antipiretico, antidolorifico, antinfiammatorio, antinevralgico, e più recentemente per la sua azione preventiva antiaggregante, la quale impedisce alle piastrine la formazione di trombi nel sangue, i responsabili degli infarti del miocardio e degli ictus cerebrali.

Il principio attivo di questo storico medicinale è l'acido acetilsalicilico, sintetizzato dal chimico francese Charles Frédéric Gerhardt nel 1853, anche se il reale meccanismo d'azione fu riconosciuto nel 1970, e il nome «Aspirin» fu coniato dalla Bayer, la prima azienda farmaceutica produttrice. Ma ciò che è sorprendente è che, sebbene la formulazione e la sintesi del farmaco non sia mai cambiata, ogni dieci anni si aggiungono nuove evidenze ai suoi molteplici effetti a distanza, come quello ormai accertato che, assunta a basse dosi e per lunghi periodi, l'Aspirina possa ridurre di molto il rischio del cancro al colon retto nei soggetti predisposti.

Una famosa ricerca del 2010, eseguita alla Oxford University su 25mila pazienti, ha evidenziato che una bassa dose di acido acetilsalicilico (75mg di Cardioaspirina), assunta quotidianamente per un periodo da quattro ad otto anni, ha sostanzialmente ridotto o azzerato l'insorgenza del tumore intestinale nei soggetti a rischio di svilupparlo per ereditarietà, familiarità e flogosi croniche del colon, mentre ha notevolmente diminuito il tasso di recidive nei pazienti portatori o già operati per questa neoplasia. Inoltre, da qualche anno i risultati sono stati così incoraggianti da convincere gli oncologi ad estendere questa semplice terapia «preventiva» anche per altri tipi di neoplasie.

Il principio si basa sull'evidenza che molti tipi di tumori maligni insorgono in seguito ad infiammazioni croniche insistenti da anni, non curate e non trattate, come quelle del colon-retto, dello stomaco, dell'esofago, del fegato. Esse hanno un ruolo cruciale nell'insorgenza della malattia poiché, se lasciate agire indisturbate senza un contrasto terapeutico mirato, dopo diversi anni le stesse flogosi sono in grado di malignizzare i tessuti colpiti e di conseguenza favorire in essi lo sviluppo il cancro.

Una recente ricerca condotta al Karolinska Institutet, in Svezia, e presentata al Congresso della Società americana di Oncologia a San Francisco nell'autunno 2024, sviluppata con uno studio clinico randomizzato su circa 3 mila pazienti operati per tumore al colon al II e III stadio, ovvero in fase locale avanzata, ma non metastatica, ha dimostrato che coloro che avevano ricevuto Aspirina a basse dosi per i tre anni successivi all'intervento, hanno avuto un rischio di recidiva del tumore inferiore al 56% rispetto a chi non ha assunto il farmaco, e tale vantaggio è stato osservato indipendentemente dai recettori, dalle mutazioni e dal tipo istologico del tumore intestinale.

È opportuno sottolineare che certamente l'Aspirina, un antinfiammatorio non steroideo, non rappresenta in assoluto il farmaco di prima scelta per la prevenzione del carcinoma colon-rettale e delle sue recidive nei soggetti predisposti, ma può avere un ruolo protettivo, poiché i dati scientifici accumulati da molti anni a questa parte dimostrano che la sua somministrazione può effettivamente ridurre il rischio della neoplasia intestinale. Al punto che negli Usa l'acido acetilsalicilico viene consigliato in via preventiva ai soggetti over 50 con fattori di rischio evidenti per questa malattia, in assunzione quotidiana di pillole gastroprotette, ovvero ricoperte con un film protettivo che permette loro di passare indenni attraverso lo stomaco per poi sciogliersi nell'intestino ed immettersi nel circolo sanguigno, con un effetto più lento delle compresse ad azione rapida, ma costante nel tempo.

Le controindicazioni all'assunzione di Aspirina sono naturalmente le allergie riconosciute al suo principio attivo e i difetti ematologici di coagulazione accertati per il rischio emorragico, oppure l'assunzione sconsiderata della molecola senza controllo medico, ma non bisogna dimenticare, al di là di effetti collaterali comuni a qualunque farmaco, il

valore terapeutico di questa straordinaria molecola, sintetizzata oltre 100 anni fa, in grado di curare indistintamente i sintomi dell'influenza, il mal di testa, i rischi di ischemie vascolari ed oggi anche quelli del cancro.

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