Giuseppe Conte sotto il tiro del fuoco amico durante il Consiglio e l'Assemblea. Si è riproposta la spaccatura fra l'ala considerata più dura, che era risultata prevalente quando mercoledì si è deciso per l'Aventino al Senato e ora spinge per uscire dall'esecutivo, e quella dei govenisti, che considerano questa scelta non opportuna e propongono di prepararsi a votare la fiducia all'esecutivo se il premier Mario Draghi accettasse settimana prossima di sottoporsi a una verifica in Parlamento. Ora, Giuseppe Conte è chiamato a una prova di mediazione ma non è detto che dovrà sottostare alla fronda prevalente che, al momento, pare essere quella governista, che ne critica l'azione e la leadership. Il 5s appare maggiormente spaccato alla Camera, dove si trovano numerosi governisti. Al Senato, invece, il gruppo appare più compatto.
La fronda contro Conte
Sono oltre una decina i deputati del M5s finora intervenuti in dissenso con la linea del partito sulla crisi di governo durante l'assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento con Giuseppe Conte. "Chi guida il partito ha fatto una scelta incosciente non votando il dl Aiuti. Perché il Movimento così diventa una forza politica che non fa interesse degli italiani ma cerca consenso", ha detto il deputato M5s Niccolò Invidia, intervenendo all'assemblea congiunta. Un attacco a Conte è arrivato anche da parte di Soave Alemanno, deputata e delegata d'Aula del M5s: "Questa crisi che noi abbiamo generato con questa scelta scellerata al Senato, in un momento così delicato, sia lo specchio di una gestione irresponsabile". Alemanno ha poi aggiunto: "In tempi di sfacelo totale della nostra economia, con che coraggio lamentiamo insoddisfazione per un governo che non ci ascolta e tuoniamo che faremo battaglie per difendere i nostri provvedimenti? Perché finché siamo stati maggioranza, non siamo riusciti a essere incisivi? E oggi noi, come mi dite, dovremmo raccontare agli italiani che andando all'opposizione saremo in grado di difendere le nostre leggi? Lo trovo utopistico".
Anche Rosalba Cimino in assemblea congiunta, si è schierata contro Conte: "Non ho paura di perdere la poltrona, ho paura di dover dire a mio figlio che quando potevo, non ho fatto il mio dovere per il Paese. Se sarà necessario, voterò la fiducia". Luca Sut, in assemblea congiunta M5s sottolinea: "Credo che dobbiamo dare risposte ai cittadini in questo momento di difficoltà e fare di tutto per salvare quelle 30000 imprese coinvolte nel superbonus, senza contare i problemi che avranno molte imprese questo autunno. L'unico modo per farlo è rimanere al governo".
I fedelissimi di Conte
La deputata Angela Masi intervenendo in assemblea congiunta, ha dato man forte al leader del 5s: "Se non ci danno risposte inutile starci. Se entro mercoledì ce le danno si può restare, ma Draghi non è il Salvatore della patria e possiamo andar via". Il senatore M5S Alberto Airola: "La palla è in mano a Draghi, ora dobbiamo aspettare che arrivino risposte, come ci ha invitato a fare Giuseppe. Noi siamo davvero responsabili, è la narrazione dei media che vuole mostrare il contrario. Ma noi stiamo scegliendo il meglio per il Paese". Il senatore Gianluca Ferrara: "Se Draghi non ci dà risposte, andiamo a votare. Non facciamo vincere la linea delle Minoranze come faceva Di Maio".
Il senatore Stanislao Di Piazza intervenendo in assemblea congiunta, ha dichiarato: "Siamo nel governo di unità per sostenere la transizione. Ora dobbiamo vedere se le promesse sono state rispettate o no. Ma in questo momento Mattarella è nostro complice essendo uno statista che rispetta la costituzione. Noi vogliamo tutelare i cittadini, non Draghi".
La senatrice Alessandra Maiorino, in assemblea congiunta M5s: "Mercoledì non ci possiamo presentare con i nostri ministri". Luciano Cantone in assemblea congiunta M5s ha sottolinea: "Io sono per non votare la fiducia. In Sicilia tutti mi domandano perché siamo in questo governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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