Bepi Castellaneta
Fu sottoposto a fermo e finì in carcere con l'accusa di aver violentato una ragazza di 17 anni, e quando si diffuse la notizia il ministro dell'Interno Matteo Salvini non esitò ad annunciare che «bestie come lui saranno rimandate al loro Paese». La verità invece è che Mohamed Chajar, 31 anni, marocchino, è stato quattro mesi in cella ingiustamente: la prima sezione del Tribunale di Taranto lo ha infatti del tutto scagionato assolvendolo perché il fatto non sussiste e ordinando che venga rimesso subito in libertà. È finito così l'incubo giudiziario per l'uomo, che ha sempre respinto quanto contestato. Ma fu inutile: contro di lui pesavano come macigni le parole di una coppia che ora rischia di finire al centro di nuove indagini.
La vicenda risale al 20 agosto, quando sul litorale di Castellaneta Marina, provincia di Taranto, una ragazza colombiana di 17 anni e il fidanzato brasiliano si avvicinarono al marocchino, che in quel momento era in compagnia di un amico. I quattro cominciarono a chiacchierare, poi decisero di spostarsi e trascorrere la notte in spiaggia, dove avrebbero bevuto decine di birre. La minorenne si sentì male e perse conoscenza: a quel punto il 31enne avrebbe tentato di aiutarla cercando di farla rinvenire, ma fu aggredito dal brasiliano che lo colpì alla testa con una bottiglia costringendolo alla fuga. Successivamente i carabinieri rintracciarono il marocchino nell'ospedale di Taranto e, sulla base delle testimonianze raccolte, scattò il provvedimento di fermo.
Nel giro di poco tempo il caso è diventato politico. Non soltanto per le parole di Salvini ma anche per quelle del deputato pugliese della Lega Rossano Sasso, che definì il 31enne un «bastardo irregolare». Sui social si sprecarono i commenti e like a favore della linea del Carroccio e la domenica seguente alcuni militanti si ritrovarono sulla spiaggia per un flash mob, rivelatosi un flop perché i bagnanti non gradirono e contestarono la ronda. Nel frattempo la vicenda giudiziaria è andata avanti. Chajar si è ritrovato sotto processo per violenza sessuale: il marocchino era accusato di aver palpeggiato e tentato di baciare la minorenne, ma durante il dibattimento il castello di bugie è crollato e il Tribunale, presieduto dal giudice Fulvia Misserini e composto da sole donne, lo ha assolto perché il fatto non sussiste come richiesto dal pubblico ministero.
Il legale del 31enne, Massimiliano Scavo, ha sottolineato come quella notte il marocchino abbia anche rischiato il linciaggio e adesso la Procura potrebbe avviare un'inchiesta sui suoi accusatori ipotizzando il reato di calunnia nei confronti della 17enne e di falsa testimonianza per il fidanzato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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