"Assurdo Conte leader senza essere iscritto al M5S"

Andrea Colletti, fondatore della componente L'Alternativa c'è, rilancia il dialogo con Casaleggio e Di Battista: "Disponibili al confronto"

"Assurdo Conte leader senza essere iscritto al M5S"

Dialogo con Casaleggio e nessuna preclusione verso Di Battista. Ma con una certezza: impossibile il rientro nei 5 Stelle, che ha “un leader nemmeno iscritto al partito”. E che sta diventando la “ruota di scorta” del Pd. Andrea Colletti, uno dei fondatori della componente parlamentare l’Alternativa c’è, boccia così anche Giuseppe Conte nel ruolo di leader pentastellato.

Le tensioni nel governo aumentano su vari dossier. Si avverte addirittura il pericolo di implosione?
“Il fine ultimo dei partiti che sostengono il governo è la gestione del potere. È questo l’unico obiettivo. Poi, certo, devono fare comunicazione e marketing elettorale nei confronti dei loro tifosi per dire che sono stati costretti a far parte di questa maggioranza. La loro preoccupazione è dimostrare la differenziazione dagli altri, senza pensare al bene del Paese”.

Se sul coprifuoco c'è tensione, cosa può accadere su temi divisivi, a cominciare dalla riforma del fisco?
“Anche in esperienze del passato sono sempre stati individuati dei compromessi al ribasso. È facile il parallelismo con il governo Monti, in cui c’erano forze contrapposte che poi hanno fatto finta di dimenticare i voti dati a quell’esecutivo. E ricordo che tra loro c’era anche Giorgia Meloni a sostenerlo. È tutto un gioco, in cui le pedine sono i cittadini italiani”.

Sul Pnrr c’è stato adeguato confronto con il Parlamento?
“Il Recovery plan è stato modificato a livello ministeriale, da parte di coloro che sguazzano nella burocrazia. Il Parlamento non ha toccato palla. Basta leggere le risoluzioni di maggioranza, ma anche quella di Fratelli d’Italia. Noi abbiamo chiesto impegni specifici su determinati provvedimenti. Ma la maggioranza è stata, ovviamente, contraria. Avevamo chiesto che sulla Giustizia non fosse toccata la riforma sulla prescrizione. Anche il Movimento 5 Stelle ha votato contro la nostra volontà. Questo dimostra che si farà di tutto per arrivare a fine legislatura, affinché molti parlamentari possano maturare il diritto alla pensione.

Nel Pnrr c'è un forte accento ecologista, pensate di poter sostenere alcuni punti del Piano?
“Non è un piano da buttare al 100%, non sarebbe serio dirlo. Il punto vero è che il Pnrr è generalista. Le varie misure si dovranno valutare sui provvedimenti specifici. Bisognerà analizzare ogni singolo provvedimento. Come gruppo politico vogliamo pesare gli impegni reali, alcuni dei quali oggi sono troppo generici”.

Nel Movimento 5 Stelle c’è alta tensione. Prevedete nuovi arrivi nella vostra componente e siete aperti a nuovi arrivi?
“Vogliamo crescere sia come componente in Parlamento che fuori, nel Paese. Ma noi accetteremo solo persone che vogliono fare una seria opposizione al governo Draghi. Non vogliamo essere il refugium peccatorum di chi non ha avuto il coraggio di prendere posizione quando è stata votata la fiducia al governo. Siamo aperti, ma con precisi limiti: valuteremo ogni singolo profilo”.

E come organizzazione manterrete la regola del secondo mandato?
“Abbiamo redatto un manifesto politico per la gestione del lavoro parlamentare. Altre cose, come la questione del doppio mandato, non sono state discusse, perché interessano davvero poco la cittadinanza. Comunque se fossi stato interessato al terzo mandato, sarei rimasto nel Movimento 5 Stelle perché lì ci sarà davvero la possibilità di un terzo mandato”.

Avete sostenuto il governo Conte 2. Ora perché non ritenete possibile un confronto con Conte leader del Movimento?
“Io ero già critico verso il governo Conte e ho votato contro ad alcuni provvedimenti. Per quanto riguarda la situazione attuale, non è mai successo che ci sia un leader di partito che non è neanche iscritto a quel partito. Un caso singolare. Questo rende l’idea della perdita di visione da parte del Movimento.

Insomma, non vede alcuna opportunità nella leadership di Conte…
“Nella valutazione di Conte leader, tra alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, c’è solo l’opportunità di avere dei punti in più alle elezioni, quindi di essere ricandidati e rieletti. Preferirei parlare della visione del Paese, del mondo e quali sono le forze a cui rivolgersi. Perché se il M5S diventa la ruota di scorta del Pd, come un qualsiasi satellite del centrosinistra, non credo sia un bene. Oggi il Movimento è composto da persone che sembrano perse in Parlamento: non sanno cosa succederà al loro stesso partito”.

E per il futuro immaginate che i percorsi con Casaleggio possano incontrarsi di nuovo, a cominciare dalle Amministrative?
“Noi siamo disposti a dialogare con tutte le associazioni e i movimenti che portano idee alla vita politica. Non c’è alcuna conventio ad excludendum verso l’associazione Rousseau. Siamo disponibili a confrontarci con tutti, quindi non solo Casaleggio.

Nel discorso rientra anche Di Battista?
“Certo, ma non dobbiamo chiuderci solo a profili più conosciuti. Ci sono tante persone che possono portare esperienze e idee, pur essendo meno note e mediatiche”.

Alternativa c'è punta a partecipare alle prossime elezioni Politiche e con quali alleanze?
“Stiamo interloquendo con il magma che si

muove in società. Non ha senso candidarsi senza fornire una vera alternativa politica. Quindi queste cose vanno pensate. Ed è anche vero che serve un inizio: dalle amministrative alle Regioni per guardare alle Politiche”.

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