Di certo non riuscirebbe a stare montato su un anello, a meno che non si trattasse di un solitario per la signora King Kong, visto che con i suoi 555,55 carati, pesa all'incirca quanto una banana. Non starebbe in una scatolina di velluto, non lo si potrebbe estrarre dal taschino della giacca inginocchiandosi davanti alla prescelta per pronunciare, a labbra tremanti, la fatidica formuletta. Non è nulla che si sarebbe soffermata ad osservare Audrey Hepburn, vestita di nero, davanti alle vetrine di Tiffany all'ora della colazione. Eppure, si tratta del diamante più prezioso al mondo. Ha in sè qualcosa di atavico e selvatico e magico. È un pezzo di storia del mondo racchiusa in un pietra, un mistero ipnotico. C'era da prima dei dinosauri e si è staccata, creata, formata chissà precisamente dove e chissà precisamente quando.
Brilla di un intenso colore nero ed è, verosimilmente, il diamante tagliato (mostra ben cinquantacinque sfaccettature) più grande sulla terra: 54 per 44 per 32 millimetri. Anche se in realtà viene dallo spazio (si è forse formato da un impatto meteoritico) e pare sia vecchio miliardi di anni perché i diamanti neri hanno di solito da 2,6 a 3,2 miliardi di anni, cioè si sono formati, appunto, parecchio tempo prima che i dinosauri facessero la loro comparsa. Ovviamente lo hanno battezzato «The Enigma» e ora, dopo vent'anni nelle mani dello stesso proprietario, e dopo essere stato esposto a Dubai e Los Angeles per poter essere ammirato, sarà per una settimana (dal 2 fino al 9 di febbraio), all'asta da Sotheby's, a Londra, dove si suppone che raggiungerà la cifra di sei milioni di dollari. Ma è solo un'ipotesi perché si tratta infatti di un'asta senza riserva, ovvero in cui non è stato indicato un prezzo minimo. Enigma è un carbonado, una delle forme più pure e rare di diamante. I carbonado sono stati scoperti solo in Brasile e nella Repubblica Centrafricana e siccome contengono osbornite, un minerale che si trova solo nelle meteore, si pensa, appunto, che provengano dallo spazio. Per il resto, la sua origine è avvolta nel mistero: The Enigma, infatti...
Un geologo del Museo di Storia Naturale di Los Angeles, Aaron Celestian, ha spiegato che i carbonados «potrebbero essersi formati in profondità all'interno della Terra, molto più in profondità di quello che sappiamo già dei diamanti. Ci sono ipotesi che suggeriscono che si siano formati in siti di impatto in cui un grande asteroide è caduto sulla terra». Certo ci si potrebbe interrogare sull'opportunità di spendere una cifra simile per un diamante che, di fatto, è «inutilizzabile» per come siamo abituati a pensare ad un diamante, ma ovviamente Enigma non ha nulla di comune e Sotheby's descrive la vendita come «un'opportunità unica nella vita per acquisire una delle meraviglie più rare e vecchie di miliardi di anni conosciute dall'umanità».
Chissà di quale e quanta energia è carica, di cosa si sia «nutrita per formarsi» e resistere ed esistere nei secoli. Un extraterrestre in bacheca, pagabile in criptovaluta. Quella del pagamento in criptovaluta è un'eccezione che Sotheby's aveva finora fatto solo per il diamante «The Key» venduto l'anno scorso a Hong Kong per 12 milioni di dollari.
Ma Enigma è molto più di un diamante e racchiude in sè simboli e misteri e primati: per il susseguirsi del simbolo numerico 5 (i carati e i tagli), la forma del diamante è modellata sul simbolo Hamsa, cioè la mano di Fatima. E questa rappresenta un simbolo di forza e protezione che in arabo significa, appunto «cinque». Inoltre Enigma è davvero il diamante nero (policristallino) più grande al mondo tanto che nel 2006 è entrato nel Guinness dei Primati.
Quindi con buona pace
degli astucci di velluto, delle vetrine luccicanti e di quel modo limitato in cui siamo abituati a intendere i diamanti, all'asta da Sotheby's c'è in vendita un pezzo di mondo. Un diamante che è molto più che per sempre.
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