Atterraggio d'emergenza per l'aereo di Crosetto

Fumo nel jet del ministro, un vecchio Falcon 900 che l'Aeronautica aveva già deciso di dismettere

Atterraggio d'emergenza per l'aereo di Crosetto
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Momenti di paura per Guido Crosetto, al rientro con un volo di Stato dal vertice Nato a Bruxelles. La cabina del Falcon 900 del 31° Stormo sul quale il ministro della Difesa stava viaggiando, poco prima dell'avvicinamento all'aeroporto di Ciampino, dove il piccolo jet era diretto, si è infatti riempita di fumo intorno alle 15, costringendo ad attivare le procedure di emergenza. Il comandante del velivolo ha immediatamente chiesto alla torre del Pastine l'autorizzazione all'atterraggio con massima priorità, e appena l'aereo ha toccato terra e si è arrestato, l'equipaggio ha fatto scendere Crosetto e gli uomini dello staff che lo accompagnavano senza ulteriori problemi. Nessun ferito, nessun intossicato a causa del fumo, che si sarebbe propagato dal vano bagagli. Ora i tecnici sono al lavoro sulla causa del malfunzionamento per capire che cosa abbia provocato l'incidente. E secondo l'agenzia Adnkronos, uno degli «indiziati» sarebbe proprio il Falcon 900 «di prima generazione», che l'Aeronautica Militare avrebbe tempo fa già programmato di dismettere, decisione poi rinviata a dopo il 2024. Si tratterebbe, dunque, del Falcon 900Ex entrato in servizio nel 1999, un quarto di secolo fa, e d'altra parte il Falcon più recente presente nella flotta del 31esimo Stormo, la versione 900Ex EAsy II (due esemplari), vola già da 19 anni. Anche più «anziani» i Falcon 50 (entrati in servizio tra 1985 e 1991), due dei quali sono ancora parte della flotta.

Curiosamente, una relazione del ministero della Difesa di dicembre scorso rimarcava la necessità di provvedere a un rinnovamento della flotta, nello specifico per le finalità del trasporto sanitario d'urgenza. Nel documento, proprio a proposito degli aerei del produttore francese Dassault, con i quali il 31esimo stormo ha raggiunto nel 2023 il traguardo delle 150mila ore di volo, si legge che «la flotta Falcon 50, con più di 30 anni di esercizio, risulta ormai obsoleta e l'estensione di vita operativa non risulta più ulteriormente perseguibile», e si prosegue ricordando che anche «per quanto concerne i Falcon 900, alla soglia dei 20 anni di esercizio, emergono costi onerosi per il mantenimento in efficienza e la cura delle obsolescenze». La ricetta indicata dalla relazione è di sostituire i cinque aeromobili francesi (i tre 900 e i due 50) con quattro più moderni Gulfstream G650ER, per una spesa prevista di 330 milioni di euro, in attesa di trovare le risorse per acquisire anche un quinto G650. Dell'affare in corso si è occupato anche un sito di aeronautica francese, aggiungendo che il Falcon 500 più anziano, quello sul quale probabilmente viaggiava Crosetto, dovrebbe essere dismesso entro il primo trimestre del prossimo anno. Chissà se l'avvicendamento tra gli aerei transalpini e quelli Usa verrà accelerato dall'incidente di ieri. Di certo, Crosetto ha un curioso precedente specifico.

Il ministro, 11 anni fa, aveva già vissuto una brutta esperienza a causa del fumo, quella volta di sigaretta: nel 2013 si presentò al pronto soccorso di un ospedale romano spiegando di non sentirsi bene: aveva fumato, spiegò lui stesso, 150 sigarette in poche ore.

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