Auto sbanda e finisce contro un albero. Muoiono in quattro tra i 18 e i 19 anni

Tornavano da una serata in compagnia. Strada sotto accusa

Auto sbanda e finisce contro un albero. Muoiono in quattro tra i 18 e i 19 anni
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Una notte di mezza estate, che si trasforma nell'ultima sera di una vita. Sono morti così, a Godega Sant'Urbano, nel trevigiano, quattro giovani veneti, 73 anni in totale. Tre di loro appena maggiorenni, uno 19 anni appena compiuti. Una serata in compagnia alle spalle, un albero di fronte. Uno schianto che non lascia scampo. Daniele De Re di Cordignano, 18 anni, Xhuliano Kellici, 19 enne di Cordignano, Daniele Ortolan di Orsago e Marco Da Re, stagista, di Caneva, entrambi 18enni tornavano verso le 2 di notte di venerdì dopo una serata in compagnia. La loro Volkswagen Polo è sbandata, perdendo aderenza e finendo, prima contro un albero, quindi si è ribaltata, prima di arrestare la sua corsa in un canale di scolo. Per i giovani non c'è stato nulla da fare.

Un rumore e un boato, i fari accesi nel nulla. A dare l'allarme, chiamando i soccorsi, sono stati alcuni residenti nella zona, dove quel rettilineo alberato, già in passato, era stato teatro di altri incidenti mortali. Nel marzo 2019, una tragedia quasi fotocopia dell'incidente di ieri. Su via Cordignano, nella stessa curva a sinistra, era volata fuori un'altra vettura con 3 ragazzi a bordo: solo uno di loro si era salvato, restando ferito; morti invece gli altri due, un 19enne e un 18enne, quest'ultimo spirato dopo 3 giorni di agonia in ospedale. Alta velocità, inesperienza, sottovalutazione dei rischi connessi alla guida o altro ancora: anche per ieri sera la dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti con la polizia Stradale impegnata nei rilievi su una vettura praticamente disintegrata. Le prime ipotesi propendono per un colpo di sonno dell'autista, dato che il meteo era buono e l'asfalto era asciutto. Restano, intanto, dolore e disperazione e molti interrogativi aperti fra le famiglie e gli amici dei quattro giovani. Il Veneto ripiomba nell'incubo delle stragi del sabato sera: una trentina di anni fa questa Regione ha guidato per lungo tempo la tragica classifica di questo tipo di incidenti. «Progressivamente la situazione si era normalizzata e i dati erano rientrati nella media rispetto al passato», spiega Roberto Campagna, sindaco di Cordignano. «Da qualche tempo sembra si sia tornati indietro prosegue il primo cittadino - Non riesco a metterne a fuoco i motivi ma qualcosa bisogna ricominciare a fare, conclude Campagna. Parole di cordoglio sono arrivate anche dal presidente della Regione, Luca Zaia: «Ci troviamo di fronte a una tragedia immane. La notizia ci lascia tutti sgomenti e ci colpisce al cuore come comunità. In questo momento drammatico per quattro famiglie ci stringiamo a loro con tutto il cordoglio per un evento così doloroso». L'altra sera anche nel ferrarese, ha perso la vita un 44enne, Pasquale Marino, dopo essere finito con la sua autovettura in un canale, a Ponte Scalabrina, una frazione di Migliarino. Nel cuneese, a Dogliani, c'è grande apprensione per la sorte di un bambino di un mese rimasto ferito nello scontro frontale tra l'auto dei genitori, rimasti illesi, ed un'altra vettura.

Il piccolo è stato trasferito in ospedale in elicottero, accolto in codice rosso. Un altro grave incidente è avvenuto in Sardegna, nei pressi di Oristano, ad Arborea. Un morto e tre feriti sono il pesante bilancio dello schianto tra un furgone e una Opel Corsa, condotta da un 19enne.

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