"A Firenze subito l'iter per lo ius scholae": Nardella obbedisce a Letta

L'annuncio del sindaco di Firenze, quota Pd: "È un diritto sacrosanto di tutti i Paesi civili e democratici"

"A Firenze subito l'iter per lo ius scholae": Nardella obbedisce a Letta

Dopo il ddl Zan, lo ius scholae è la nuova bandierina del Partito Democratico. Nonostante la guerra in Ucraina e l’emergenza economica, Enrico Letta & Co. hanno messo a rischio la tenuta del governo per la legge sulla cittadinanza, creando una divisione netta all’interno della maggioranza: giallorossi da una parte, centrodestra dall’altra. E i dem sono pronti a chiamare in causa gli amministratori locali, a partire da Dario Nardella.

“Lo ius scholae è un diritto sacrosanto di tutti i Paesi civili e democratici”, ha esordito su Twitter il sindaco di Firenze, pronto a passare ai fatti: “A Firenze avvieremo l'iter che permetterà di riconoscere la cittadinanza onoraria ai ragazzi stranieri che abbiano completato un ciclo scolastico. I diritti sono di tutti”.

Un tentativo di forzare la mano, dunque. Nardella nelle scorse ore aveva già elogiato l’iniziativa di Bologna di introdurre lo ius soli nello Statuto del Comune, annunciando di volerne parlare con tutte le forze politiche del Consiglio comunale. “Non dobbiamo usare lo ius scholae come una battaglia politico elettorale, altrimenti diventa inutilmente motivo di scontro e soprattutto finiamo per non rispettare quel milione di bambini in Italia che sono nati nelle nostre città, parlano perfettamente l'italiano, studiano nelle scuole italiane, ma non hanno la cittadinanza”, le sue parole riportate da Repubblica.

Nardella non è l’unico primo cittadino di casa Pd a prendere posizione sullo ius scholae. L’appello di Enrico Letta è stato accolto da altri amministratori, non poteva mancare Giorgio Gori: “Sono 877 mila gli alunni con cittadinanza non italiana che frequentano le nostre scuole.

Assicurare loro una parità di diritti e di doveri non è solo giusto: è fondamentale per la loro miglior integrazione, quindi anche per avere una società più coesa e più sicura”, il tweet del primo cittadino di Bergamo. Insomma, l’obiettivo del Pd - partito che si definisce “responsabile” - è piazzare la bandierina, a qualunque costo.

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