Banalità e previsioni fallite: quei politologi come virologi

Politologi come virologi. L'elezione del presidente degli Stati Uniti è stata un naufragio del Titanic. Davanti agli occhi del pubblico attonito è sprofondata un'altra tipologia di esperto

Banalità e previsioni fallite: quei politologi come virologi

Politologi come virologi. L'elezione del presidente degli Stati Uniti è stata un naufragio del Titanic. Davanti agli occhi del pubblico attonito è sprofondata un'altra tipologia di esperto. Politologi e sondaggisti di rincalzo hanno fornito una prestazione che oscura quella già storica dei virologi italiani capaci di passare da «non corriamo alcun rischio» a profetizzare l'apocalisse da Covid con identica sicumera, anche detta faccia di bronzo. Per il primo analista, decidono gli Stati del Nord; per il secondo, è battaglia nel Midwest; per il terzo, bisogna vedere l'ondata democratica nel Sud. Fino a qui, può essere una salutare divergenza di opinioni, anche se fatti e numeri dovrebbero essere oggettivi. Il problema inizia quando la stessa persona sostiene tutte e tre le tesi, a distanza di poche settimane, anzi giorni, anzi minuti. La prima ondata democratica non si è vista, al massimo una lieve maretta, in compenso l'ondata del discredito ha travolto i laureati all'università della vita, i conoscitori degli States perché sono stati in vacanza a New York, i giornalisti autorevoli all'osteria sotto casa. Ci sono volute ore di diretta tv, divertenti come una martellata sui piedi, e tonnellate di carta, utili soprattutto per pulire le scarpe, ma alla fine gli esperti sono riusciti a sostenere tutto e il contrario di tutto: vincerà Joe Biden con mille punti di distacco, Donald Trump è spacciato; forse vincerà Biden; mai detto che vincerà Biden. Il Michigan è rosso, no blu, no rosso, no blu. Infine, nella notte, quando è stato chiaro che non c'era nulla di chiaro, hanno alzato le mani: non ci capiamo niente, meglio aspettare i risultati. Ma dai, davvero? Invece di imparare la lezione e chiudere la bocca, al prossimo giro i sedicenti specialisti saranno ancora lì a spiegare agli altri cose che loro stessi non capiscono. I tecnici sono fondamentali in qualunque società abbia l'ambizione di essere prospera e sicura. Ne esistono di molto bravi ma non si vedono spesso in televisione. Gli altri, quelli scarsi, dovrebbero rimettersi a studiare e usare il contagocce per dosare le apparizioni sui media.

Questi ultimi, cioè noi giornalisti, non sono certo delle vergini e alimentano volentieri il circo Barnum. Alla lunga, ne usciranno a pezzi l'istruzione, l'informazione e la ricerca. Nel frattempo, se ci riusciamo, facciamoci quattro risate mentre la nave della credibilità culturale e scientifica affonda per sempre.

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