Banche, Renzi fa scudo a Boschi: "No dimissioni per avviso di garanzia"

Il premier: "Se chi ha padre indagato si deve dimettere, il primo a dimettersi dovrei essere io"

Banche, Renzi fa scudo a Boschi: "No dimissioni per avviso di garanzia"

Il premier Matteo Renzi continua a difendere il ministro Boschi sullo scandalo Banca Etruria: "Se chi ha padre indagato si deve dimettere, il primo a dimettersi dovrei essere io, visto che mio padre da sei mesi è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Se ricevi un avviso di garanzia, ti trovi un avvocato e dimostri quello che è successo. Se non facevamo quel decreto c’era un milioni di correntisti che perdevano i propri denari. Noi non abbiamo alcuno scheletro nell’armadio, continueremo a fare quello che dobbiamo fare".

Alla domanda se ci sarà oppure no una commissione d'inchiesta sulla vicenda delle banche salvate, Renzi risponde: "Io sono molto convinto ma vorrei mettere le cose in ordine: se si farà deve essere una commissione d'inchiesta non su una banca ma sul sistema bancario degli ultimi 15 anni dove sono successe cose nel silenzio della politica che ha fatto finta di non vedere autentici errori del sistema bancario. Massima trasparenza e discussione nel merito ma non processi show".

Poi il premier fa lo scarica barile e denuncia la politica dell'Ue: "Ci vuole una discussione sulla politica economica europa. È stata sbagliata negli ultimi sette anni.

Insistere sull’austerità e sul rigore e non sugli investimenti e sulla crescita è un errore. Non si possono cambiare i trattati, ma cambiare la politica economica si può anche a trattati vigenti. Va mandata già la disoccupazione. Basta con l’Europa tecnocratica".

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