Banditi uccisi nella rapina: spari fuori dalla gioielleria

Il colpo nel Cuneese. Il negoziante indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa

Banditi uccisi nella rapina: spari fuori dalla gioielleria

Potrebbe aggravarsi la posizione del gioielliere di Grinzane Cavour in Piemonte, che ha sparato uccidendo due rapinatori e ferendone un terzo che circa un mese fa sono entrati nel suo negozio aggredendo lui, sua moglie e sua figlia, impugnando una pistola che solo dopo la tragedia è stato appurato essere finta, visto che non aveva il tappo rosso.

Infatti dalle indagini della procura di Asti che ha esaminato le immagini della videosorveglianza all'interno e all'esterno del negozio ed ha ricostruito con i suoi periti la dinamica della rapina trasformatasi in tragedia, sono stati «tutti sparati all'esterno del negozio», i colpi di pistola che hanno ucciso Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino e ferito Alessandro Modica.

Gli inquirenti hanno ricostruito le fasi salienti della sparatoria, con i tecnici balistici, evidenziando che in particolare «allorché i rapinatori si davano alla fuga sulla pubblica via, il gioielliere con l'arma colpiva in successione Alessandro Modica alla gamba destra ferendolo - nonché Andrea Spinelli al fianco destro e Giuseppe Marazzino alle spalle ciascuno attinto al cuore da un proiettile che ne cagionava la morte». Nell'indagine il titolare della gioielleria - il 66ene Mario Roggero - è per ora indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa ma, alla luce dei nuovi riscontri di indagine, la sua posizione potrebbe appunto aggravarsi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dunque, quando i rapinatori si sono dati alla fuga, il gioielliere li ha seguiti sulla via e, con la pistola regolarmente detenuta, ha fatto fuoco. Alessandro Modica è stato ferito alla gamba destra, mentre Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino sono stati colpiti rispettivamente al fianco destro e alle spalle. La Procura di Asti «prosegue gli accertamenti avvalendosi del Comando Compagnia carabinieri di Alba e dei consulenti medico-legale e balistico», che sono appunto tornati in via Garibaldi per ricostruire la sparatoria. «Una volta ricostruito il fatto in modo completo - conclude il procuratore Alberto Perduca, che coordina l'inchiesta - gli uffici provvederanno alla sua conforme qualificazione giuridica e alle conseguenti determinazioni».

Per ricostruire la dinamica della sparatoria, tutto è stato predisposto il più possibile simile a quella sera la scena del delitto e permettere così al consulente balistico Stefano Conti, incaricato dalla procura di Asti, e ai tecnici nominati dalle parti, di ricostruire l'accaduto.

La strada è stata chiusa al traffico e un carro attrezzo ha parcheggiato nello stesso punto la Fiesta bianca che avrebbe dovuto assicurare la fuga alla banda di malviventi.

Ora diventerà determinante l'incrocio fra i risultati dell'autopsia e le perizie eseguite fuori dalla gioielleria.

«Quello che emerge ancor più chiaramente dalle immagini - ha detto l'avvocato Stefano Campanello, legale di Mario Roggero - è che il mio assistito ha agito in una condizione di forte agitazione e turbamento per l'aggressione subita da lui e dai suoi familiari, ossia la figlia e la moglie».

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