Bardonecchia, l'Italia si sveglia "Interroghiamo i 5 doganieri"

Il pm di Torino: i gendarmi non dovevano intervenire E la polizia francese falsifica l'età dei migranti minori

Bardonecchia, l'Italia si sveglia "Interroghiamo i 5 doganieri"

L'Italia batte un colpo. Il fascicolo della procura di Torino, per ora contro ignoti, potrebbe presto veder comparire i nomi dei cinque agenti della dogana francese che il 30 marzo hanno fatto irruzione nei locali di Bardonecchia gestiti dall'associazione Rainbow4Africa. Il procuratore capo Armando Spataro ha annunciato ieri di aver emesso un ordine di investigazione europeo per ottenere le generalità dei gendarmi d'oltralpe, indagati per violazione di domicilio commessa da pubblici ufficiali e perquisizione illegale, e ha chiesto che siano interrogati alla presenza dei magistrati torinesi. «Al di là degli accordi internazionali, non avevano il diritto di eseguire le attività compiute in territorio italiano - ha detto il pm - tanto più che non hanno richiesto l'aiuto della nostra polizia».

Erano circa le 21 quando i cinque agenti francesi sono entrati nel locale gestito dal comune di Bardonecchia e da tempo adibito alle attività della onlus che si occupa di migranti. Uno spazio non lontano dalla stazione ferroviaria, crocevia per chi cerca di passare in Francia. Gli agenti sono entrati nella saletta con un cittadino nigeriano regolare, prelevato da un treno appena arrivato. Hanno costretto l'uomo a sottoporsi alle analisi delle urine, poi risultate negative, per il sospetto che si trattasse di uno spacciatore, senza dare alcuna spiegazione agli operatori presenti.

Parigi aveva giustificato l'accaduto con un accordo sugli uffici di confine del 1990, in base al quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano. Poco dopo, però, era emerso uno scambio di email tra Ferrovie dello Stato e Dogane francesi che dimostrava come queste ultime fossero al corrente che quei locali non erano più accessibili a loro. Tesi confermata anche dalle parole del pm Spataro di ieri.

Sul caso è intervenuto anche il capo della polizia, Franco Gabrielli. «A Bardonecchia sono state usate delle modalità che sono al vaglio dell'autorità giudiziaria di Torino ha detto ieri il direttore generale della pubblica sicurezza Ma credo che su questa vicenda non si debba necessariamente amplificare le eventuali scorrettezze dei singoli a detrimento di una collaborazione che va avanti da anni e che con la Francia è particolarmente proficua».

Nel frattempo altre accuse rivolte a Parigi sono arrivate sulla scrivania del nostro ministero dell'Interno e della Commissione europea, firmate da sette Ong operative a Ventimiglia, al confine tra Francia e Italia.

Secondo le associazioni tra cui Intersos, Terre des Hommes Italia, Oxfam e Caritas la polizia francese avrebbe falsificato l'età di alcuni migranti minorenni non accompagnati, facendoli passare per adulti, per poterli rispedire in territorio italiano.

La legge europea prevede infatti per i minori soli il diritto di essere trasferiti nel Paese membro in cui si trovano i loro famigliari. La pratica, se confermata, rappresenterebbe una violazione di questo diritto.

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