Bassetti boccia il referendum. "La vita è dono e va difesa"

Eutanasia, appello al governo del capo della Cei: "La bussola di ogni azione politica è la tutela dei fragili"

Bassetti boccia il referendum. "La vita è dono e va difesa"

Già all'indomani dell'annuncio della raccolta delle 500mila firme necessarie per la richiesta di referendum sull'eutanasia, la scorsa settimana, la presidenza della Conferenza episcopale italiana aveva espresso la «grave inquietudine» per la deriva individualista della proposta che «mira a depenalizzare l'omicidio del consenziente». Ieri è stato il cardinale Gualtiero Bassetti in persona, numero uno dei vescovi italiani, a intervenire in modo deciso per bocciare il referendum. «Oggi domina una concezione della vita tutta incentrata sul successo, sul godimento dei beni materiali e sul presente». Da questo il cristiano si deve distanziare «non solo opponendosi alle leggi, ma offrendo una nuova proposta di senso all'uomo moderno», ha ammonito l'arcivescovo di Perugia e presidente della Chiesa italiana. In una intervista al Sussidiario.net, Bassetti è entrato nel dibattito politico su un tema caro alla chiesa, quello della tutela della vita dal suo concepimento fino al termine naturale.

Per il porporato, «i cattolici sanno bene che la vita è un dono di cui gli uomini non possono disporre a proprio piacimento. Oggi però siamo in un contesto dominato non solo dall'individualismo e dal nichilismo, ma anche dall'utilitarismo: tutto ciò che non è utile al processo produttivo o alla realizzazione dei nostri desideri può essere scartato, messo da parte o addirittura cancellato», ha avvertito il capo dei vescovi. Si tratta, dunque, «prima di tutto di un problema esistenziale e culturale. La richiesta di certe leggi come quella pro eutanasia, infatti, nasce in un contesto sociale che da un lato non conosce l'importanza delle cure palliative per ridurre la sofferenza nei malati terminali, e dall'altro lato ormai da tempo ha smesso di chiedersi cosa è l'uomo e perché te ne curi?. Oggi domina una concezione della vita tutta incentrata sul successo, sul godimento dei beni materiali e sul presente. Il mondo liquido che abbiamo di fronte - ha aggiunto - è il prodotto di questa concezione filosofica dell'esistenza umana».

Per il cardinale, dunque, «occorre fronteggiare questa visione, non solo opponendosi alle leggi, ma offrendo una nuova proposta di senso all'uomo moderno. Una proposta che faccia dire alle donne e agli uomini di oggi: sì la vita è un dono e va difesa sempre!».

Da qui alla richiesta al governo il passo è breve. «Non possiamo abbassare lo sguardo sul fine vita, sugli ammalati, sulle risorse da assegnare alle famiglie, sulla salvaguardia del Creato e sulle politiche lavorative», è l'appello che il presidente della Cei rivolge all'esecutivo. «Un appello a prendersi cura dei fragili, dei poveri e degli ultimi - ha detto -. La bussola di ogni azione politica ispirata dal cristianesimo deve essere sempre la difesa della dignità della persona umana in ogni momento dell'esistenza». «Il popolo italiano - ha concluso Bassetti - ha grandi capacità di adattamento, anche nelle ristrettezze, ma è stanco di promesse vuote, ha bisogno di fatti concreti. Ripartiamo dagli ultimi».

Qualche giorno fa era arrivato l'altolà di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

«Non si può affrontare un tema così ampio e complesso con una firma - aveva avvertito - occorre una riflessione che permetta un dialogo effettivo tra tutte le componenti della società». Insomma, il referendum - tra i cattolici - ha una strada in salita.

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