Li ha rivelati in un post su Facebook, i nuovi protocolli di cura dei pazienti ammalati di Covid 19 che dovranno essere applicati dai medici di famiglia, che si sono arrabbiati non poco. Lo ha fatto Matteo Bassetti, infettivologo tra i più esposti mediaticamente negli ultimi mesi, primario di Malattie Infettive all'ospedale San Martino di Genova ma soprattutto da qualche giorno coordinatore della commissione sui ricoveri di pazienti affetti da Covid-19 istituita dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
«Ecco in sintesi il protocollo delle cure domiciliari di soggetti positivi a SarsCoV-2 - snocciola Bassetti - Casi asintomatici: Nessuna terapia. Casi con sintomi lievi (febbre non superiore a 38°C e/o lieve sintomatologia respiratoria e/o mialgie): terapia sintomatica (es: paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico in assenza di controindicazioni). Casi con sintomi moderati (febbre persistente superiore a 38,5° per 96 ore con tosse e con dispnea da sforzo, ma saturazione dell'ossigeno a riposo in aria ambiente pari al 93 per cento oppure al 90 per cento in pazienti con patologie polmonari croniche): terapia sintomatica (paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico in assenza di controindicazioni) o eparina in caso di età maggiore di 60 anni, ridotta mobilità o presenza di altri fattori di rischio o Antibioticoterapia da valutare caso per caso in base all'impegno polmonare (da non avviarsi all'esordio dei sintomi, ma in caso di sospetta sovrainfezione batterica) o Cortisone indicato solamente dopo 5-7 giorni dall'esordio dei sintomi (da evitarsi in chi non presenta segni di compromissione respiratoria)».
Un protocollo molto preciso, che dovrebbe fungere da stella polare per i medici di base, semplificando il loro lavoro. Ma questi non sembrano molto convinti. Prima di tutto della nomina di Bassetti a coordinatore della commissione. Alcuni medici hanno recapitato una petizione al ministero della Saluta per una nomina che «desta stupore nel mondo sanitario». A molti medici di Bassetti non piace la poca prudenza, le dichiarazioni «incaute» che hanno «provocato confusione nella popolazione». Insomma l'uomo sbagliato al posto sbagliato.
Ma non piacciono nemmeno i nuovi protocolli: «Per le cure a casa dei pazienti con Covid noi medici di famiglia siamo fermi alle indicazioni che ci sono state fornite tra marzo e aprile», avverte Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg). Secondo Scotti i pazienti positivi vengono trattati, in assenza di farmaci efficaci, con «paracetamolo, ibuprofene, vitamine in prima battuta. Se invece la febbre si protrae, anche antibiotici e cortisone. Se sopraggiunge la dispnea e la saturimetria scende troppo indichiamo l'ospedale».
Polemico anche Roberto Venesia, segretario Fimmg del Piemonte: «Per curare a domicilio i pazienti affetti da Covid serve un protocollo di utilizzo omogeneo, compiti definiti, funzioni chiare. Le linee guida dovrebbero essere scritte con la collaborazione di virologi e pneumologi».
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