«Bisogna usare buonsenso, se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzare il vaccino bene, altrimenti si va su classi vicine. O sennò il primo che passa, questo bisogna fare». Il commissario straordinario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo vuole «approfondire già da domani (oggi, ndr.) la questione delle dosi buttate». Viene intervistato da Fabio Fazio a «Che tempo che fa» per la prima volta da quando ha preso il posto di Domenico Arcuri. E sul cambio di passo per non sprecare dosi e sulla dichiarazione che «sarebbe delittuoso» non vaccinare subito «i genitori e i caregiver, i badanti per dirla in italiano, delle persone fragili», raccoglie subito gli applausi del professor Roberto Burioni presente in studio. A marzo, spiega il generale Figliuolo, «faremo il warm-up, il riscaldamento come nella Formula 1 e poi dobbiamo accelerare. Dalla seconda decade di aprile ci saranno gradualmente 500 mila vaccinazioni. Alcune regioni ora arrivano a 100-150 mila, altre no: il mio compito sarà quello di portare bilanciamento anche su altre regioni e andrò di persona a vedere». Il generale ribadisce che è «il momento della svolta o perderemo tutto, gli italiani devono essere straordinari». Il piano passa da «più vaccini, più vaccinatori, più centri vaccinali». E sul primo step c'è stata «una forte azione del premier Mario Draghi sulle case farmaceutiche. Anch'io ho sentito quasi tutti gli amministratori delegati: ci sono stati dei problemi, ma andremo a bilanciare. E avremo un'arma in più che è il vaccino Johnson&Johnson, monodose, stabile e quindi facilmente trasportabile». Entro fine marzo «arriveremo a 15 milioni di dosi, nel prossimo trimestre è previsto l'arrivo di 52 milioni di dosi e quello dopo di 84 milioni». Il commissario straordinario riferisce di avere «contatti continui, ogni giorno con tutti i governatori e con il presidente Bonaccini che ringrazio, proprio per prevenire e intervenire laddove ci siano delle problematiche». Ha visto «tutti quelli che mi hanno contattato, associazioni imprenditori, pubblica amministrazione, imprese pronti a fare la propria parte: io ho il dovere di coordinare gli sforzi». Il piano «prevede tre linee operative: approvvigionamento e distribuzione, controllo dei fabbisogni con l'istituzione di una riserva per fronteggiare cluster e problemi e un tavolo di coordinamento con Protezione civile, Regioni, ministro della Salute Roberto Speranza». Ringrazia anche «la ministra Mariastella Gelmini che sta facendo moltissimo». Il commissario «è la punta - sottolinea - ma senza la squadra non si lavora: vedo l'intero sistema Paese che vuole vaccinare». E «le vaccinazioni avverranno ovunque, nelle farmacie, nei palazzetti dello sport.
Stiamo allineando i sistemi informativi grazie a Poste italiane che ha messo a disposizione un sistema e lo stiamo integrando con tessera sanitaria».E ieri sera intorno alle 20 c'è stato un atto incendiario davanti alla sede dell'Istituto superiore di Sanità a Roma, in fiamme il portone. Sotto esame i filmati delle telecamere.
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