"Basta subalternità", "Che palle". Botta e risposta tra Nardella e Calenda

Il sindaco di Firenze traccia la linea per il congresso: "Basta subalternità verso Conte e Calenda". La replica del leader di Azione: "Rispondete su energia, rigassificatori e Ucraina"

"Basta subalternità", "Che palle". Botta e risposta tra Nardella e Calenda

Tra Partito democratico e Azione continua a tirare un brutta aria. I rapporti restano gelidi, le frecciatine sono ormai all'ordine del giorno e le frizioni si fanno sempre più evidenti. Lo dimostra l'ultimo botta e risposta sui social che ha visto come protagonisti Dario Nardella e Carlo Calenda: il primo ha tracciato la linea in vista del congresso del Partito democratico; il secondo ha incalzato i dem su tematiche cruciali della politica italiana. L'ennesimo scontro che mette in luce una profonda divergenza tra formazioni politiche che avevano tentato l'inciucio.

La linea di Nardella

Il sindaco di Firenze ha detto la sua sull'atteggiamento che il Partito democratico dovrebbe adottare per affrontare il delicato momento di discussione interna. Un'occasione di riflessione profonda che interrogherà i dem su quali posizioni intraprendere rispetto a questioni molto delicate. Per Nardella il Pd ha un'opportunità davanti a sé da non perdere e in tal senso ha fornito un'indacazione chiara: "Il Pd deve uscire dal congresso con un nuovo gruppo dirigente e basta subalternità verso Conte e Calenda. Definiamo i nostri valori e le nostre idee con un forte senso di identità".

Calenda incalza il Pd

Non è tardata ad arrivare la replica di Calenda, che in serata ha rilanciato le parole del primo cittadino di Firenze e ha elencato una serie di priorità su cui il Partito democratico dovrebbe prendere una postura definitiva senza girarci attorno. Il leader di Azione ha così commentato le dichiarazioni di Nardella: "Mamma mia che palle. Rispondete su piano energia che vi abbiamo mandato, dite la vostra sui rigassificatori etc. decidete posizione unitaria su Ucraina mentre i vostri parlamentari votano contro invio armi. Etc etc etc".

Il congresso dei dem

All'interno del Pd c'è chi reputa il congresso un'occasione per decidere da che parte stare: tornare nuovamente tra le braccia del Movimento 5 Stelle o provare l'asse con il Terzo Polo? Un'altra via sarebbe quella di tentare nuovamente a gettare le basi per il campo largo, ma è difficile immaginare un'ipotesi del genere visto che i

presupposti sono mancati già per le recenti elezioni politiche. Ovviamente tutto dipenderà da chi sarà il nuovo segretario del Partito democratico, che sarà chiamato a maturare una scelta ufficiale in termini di alleanze.

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