"Bavbavie". Se Travaglio prende in giro una collega per l'erre moscia

Non è passato inosservato il titolo che Marco Travaglio ha dato al suo ultimo editoriale: una presa in giro dell'erre moscia della collega Marianna Aprile con cui aveva litigato sulla pubblicazione delle manette nella prima pagina del Fatto

"Bavbavie". Se Travaglio prende in giro una collega per l'erre moscia

Chi ha (avuto) la sfortuna di leggere gli editoriali di Marco Travaglio, conosce bene il vezzo del direttore del Fatto Quotidiano di affibbiare nomignoli a chi non la pensa come lui: politici, economisti e giornalisti. "Littorio" Feltri, Giorgio "Ponzio" Napolitano, Giuliano "L'Aprostata" Ferrara sono solo alcune delle vittime eccellenti di questa cattiva abitudine (di cui Travaglio è maestro).

Ecco perché sorprende fino a un certo punto l'ultima cattiva uscita del giornalista, allievo di Indro Montanelli che di Travaglio amava ripetere: "Lui ha un'arma più affilata del coltello: l'archivio". Eppure, da oggi il repertorio comico (sic!) di Travaglio si arricchisce di un gioco di parole particolarmente triste, se si pensa che è diretto a una collega: Marianna Aprile. Ospite di Lilli Gruber a "Otto e Mezzo", la giornalista di Oggi si era permessa di criticare indirettamente il Fatto che, qualche giorno prima, aveva schiaffato in prima pagina un paio di manette e il titolo a caratteri cubitali "Manette a chi evade più di 50mila euro", in riferimento all'inasprimento delle pene agli evasori promesse - e poi promosse - dal governo su input del ministro della Giustizia Bonafede.

La scelta del Fatto di esibire le maniette in prima pagina era stata così commentata da Aprile: "Una cosa indecente. C'è sempre una presunzione di innocenza. Prima di vedermi sbattuto in prima pagina con le manette, dovrei essere prima processato e condannato, se no è la barbarie". Parole che avevano fatto impazzire Travaglio. "La vera barbarie è che ci siano milioni di persone che derubano milioni di concittadini".

L'ultimo editoriale del direttore del Fatto è intitolato proprio "bavbavie", con la "v" al posto della "r". Un gioco di parole per ironizzare sulla erre moscia di Aprile, che aveva avuto il coraggio - pensa te! - di non essere d'accordo con Travaglio. Gaia Tortora, giornalista de La7 e figlia del conduttore Enzo finito in carcere con l'accusa - poi caduta - di appartenere alla Camorra, ha pubblicato uno stralcio dell'articolo di Travaglio, commentando: "Che pena". D'accordo con lei anche la maggior parte dei followers: "Un ometto piccolo piccolo", cinquetta un utente.

"È veramente un miserabile", aggiunge un altro.

Ma la risposta migliore è proprio di Marianna Aprile: "Che ovvove, so' ragazzi", seguita da una faccina che ride. È proprio vero: una risata lo seppellirà.

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