Becchi: "Il M5s è alla deriva"

Il professor Paolo Becchi: "Non c'è un Comune a guida gialla che funzioni, che sia ben amministrato"

Becchi: "Il M5s è alla deriva"

"Il Movimento 5 Stelle è alla deriva, non ha una linea e si è trasformato in un partito con i difetti dei partiti tradizionali". Il professor Paolo Becchi, considerato fino a qualche mese fa l'ideologo del Movimento 5 Stelle inizia ad alzo zero contro la sua ex comunità politica. Cerchiamo di separare il grano dell'analisi politica dal loglio delle emozioni personali. Il Movimento 5 Stelle resta un soggetto politico che prende i voti di milioni di italiani ma che, nel decisivo scenario di governo dei territori, sta registrando uno smottamento evidente.

"Nel mio libro Cinquestelle & Associati analizzo le varie esperienze di governo locale a 5 Stelle. Il quadro che ne emerge è disastroso".

Perché?

"Non c'è un Comune a guida gialla che funzioni, che sia ben amministrato. Ci sono situazioni gravi, divisioni, guerre per bande in ogni dove".

Ad esempio?

"Ad Assemini 4 consiglieri sono usciti dal Movimento, a Porto Torres il sindaco si è affidato a Equitalia (Equitalia!) per recuperare le tasse sugli immobili, a Quarto è successo quel che sappiamo, a Comacchio il sindaco è stato espulso perchè voleva candidarsi alla provincia, ma allora perchè sono consentite le candidature alle città metropolitane che sono ex province esse stesse? Un disastro!"

E a Livorno cosa è successo?

"A Livorno l'astro nascente Nogarin è un intoccabile, le inchieste giudiziarie sono atti dovuti e amen. Siamo alla tripla morale. Cioò che è giusto secondo il Pd, ciò che è giusto secondo il Movimento 5 Stelle e ciò che è giusto secondo la minoranza di reprobi e dissidenti".

Eppure la Lega a suo tempo, anche il Pds, insomma i partit nati all'opposizione si sono legittimati a governare il Paese partendo dal governo delle città. Perchè l'operazione al M5S non sta riuscendo?

"Perché quelli tradizionali erano partit con un radicamento fisico fatto di sezioni, di una classe dirigente locale amministrativamente formata. Mentre il Movimento 5 Stelle è aterritoriale, è un movimento d'opiniuone nazionale e poi è lacerato".

In che senso?

"Nel 2009 è nata l'associazione MoVimento 5 Stelle con la "V" maiuscola a ricordare V per Vendetta. Nel 2013, poco prima delle elezioni politiche generali, è nata un'altra associazione, composta da quattro persone, Movimento 5 Stelle con la "v" stavolta minuscola. Questa seconda è di fatto il soggetto politico che noi vediamo sulla scena pubblica. E tra i quattro non c'era Roberto Casaleggio!"

Perché?

"Perché si tratta di scatole cinesi con un unico scopo: far guidare il partito in toto, compreso il simbolo, il programma, la gestione dei candidati, a un gruppo ristretto di persone!"

Tornando al sindaco di Parma Pizzarotti che succederà?

"Posto che Pizzarotti ha aperto un inceneritore contravvenendo a quanto promesso in campagna elettorale, cosa vuol dire cacciare un sindaco per ragioni di trasparenza? Che trasparenza è?"

Ce lo spieghi...

"Non è nessuna trasparenza, appunto! L'espulsione di Pizzarotti certificherà il fallimento della politica dell'onestà, nata con Tangentopoli e arrivata ai giorni nostri attraverso i V-day di Beppe Grillo".

Il Movimento 5 Stelle potrebbe vincere a Roma e governare la Capitale d'Italia, è ben messo a Torino e i sondaggi lo danno stabile su alte percentuali di consenso. Non è un sentimento avvelenato contro la comunità politica che ha abbandonato?

"I giornali e le tv, Corriere della Sera in testa, vogliono accreditare il M5S perché questo è funzionale ai piani di Renzi. Martello Berlusconi, dico che il centrodestra è morto e sepolto così con l'Italicum gli italiani si troveranno a scegliere tra Renzi e i 5 Stelle".

E quindi?

"E quindi Renzi e il Pd faranno come la Dc contro i comunisti e le avventure dell'Est europeo. Noi siamo i moderati, noi garantiamo la serenità al Paese. Diabolico, vero?"

Mi sembra però che su Livorno e soprattutto su Quarto ci sia stato un vero e proprio bomabrdamento mediatico contro il M5S, non crede?

"Ma perché Quarto era un caso emblematico! I media hanno tutto l'interesse a dipingere i 5 Stelle come unico competitor del Pd e di Renzi"

Quando ha deciso di lasciare il M5S?

"Alla fine del 2015, dopo che c'è stata l'ennesima trattativa per un posto in Corte Costituzionale, dopo aver avuto una poltrona in RAI con l'onnipresente Ferrero".

Forse vuol dire Freccero, professore?

"Ah sì, Freccero, mi scusi,

è che ho sempre in testa come un incubo il presidente della mia Sampdoria, Ferrero... speriamo che passi la mano!"

Partito, religione, gusti personali si possono cambiare. La squadra del cuore, proprio no!

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