
Angelo Becciu insiste. Il cardinale sardo ex sostituto della Segreteria di Stato ed ex prefetto per le Cause dei santi, che in seguito a una drammatica udienza del 24 settembre 2020 papa Francesco privò della carica in Curia e dei diritti del cardinalato, continua a sostenere di avere il diritto di partecipare al prossimo conclave.
Becciu da giorni sostiene che le sue prerogative sono intatte, che non c'è stata da parte di Bergoglio «alcuna esplicita volontà di escluderlo dal Conclave» e che non gli è mai stato chiesto di rinunciare al privilegio per iscritto. Ieri ha aggiunto di aver incontrato il pontefice a gennaio, prima del ricovero al Gemelli a febbraio, e che lui gli avrebbe detto: «Penso di aver trovato una soluzione».
La questione Becciu si complica quindi sempre di più. Tra l'altro nel prossimo autunno - prima udienza il 22 settembre - si aprirà il processo d'appello sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del Palazzo di Londra, per le quali Becciu ha sempre proclamato la sua innocenza anche se è stato in primo grado condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di peculato e truffa aggravata ai danni della Santa Sede.
Intanto il quotidiano Domani riporta che il cardinale Pietro Parolin, già segretario di Stato, avrebbe mostrato giovedì sera a Becciu due lettere dattiloscritte e siglate dal Pontefice con la F che lo escluderebbero dall'ingresso in Sistina: una del 2023 e l'altra dello scorso mese di marzo, quando Francesco affrontava l'ultima, gravissima malattia.
Sempre secondo ricostruzioni su Domani dell'ex direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian, il cardinale decano Giovanni Battista Re, che oggi celebrerà i funerali di Francesco, avrebbe detto a Becciu di essere favorevole al suo ingresso in Conclave, non avendo disposizioni contrarie scritte dal Pontefice scomparso mentre il cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell avrebbe comunicato a Re la volontà di papa Bergoglio, espressagli tempo fa soltanto a voce, che Becciu fosse tenuto fuori. A sbrogliare il caso potrebbe essere costituita una commissione, composta da cinque cardinali tra cui lo stesso porporato sardo.
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