Belfast, minaccia New Ira "Alto rischio di attentati"

Ombre sui 25 anni degli accordi del Venerdì Santo "Gruppi armati irriducibili sono pronti a colpire»"

Belfast, minaccia New Ira "Alto rischio di attentati"

Londra. Massimo stato d'allerta in questo weekend di Pasqua in Irlanda del Nord, che il lunedì festeggerà i 25 anni dell'accordo di Pace del Venerdì Santo del 1998. La data esatta dell'anniversario cade il Lunedì di Pasqua, ma le commemorazioni ufficiali più importanti sono previste la settimana prossima, tra il 14 e il 17 aprile, con la presenza dei leader di Regno Unito e della Repubblica d'Irlanda nonché dei protagonisti dello storico patto tra cui l'ex ministro inglese Tony Blair, quello irlandese Bertie Ahern e l'ex presidente americano Bill Clinton. L'attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di origini irlandesi, arriverà anch'egli in visita, martedì 11 aprile prima a Belfast e poi a Dublino.

Il clima festoso di questi giorni potrebbe però essere rovinato da possibili attacchi terroristici da parte dei nuovi dissidenti repubblicani nord irlandesi, da sempre ostili ad ogni compromesso. Il capo della polizia Simon Byrne ha dichiarato che «le circostanze eccezionali» del weekend pasquale hanno richiesto un rafforzamento di tutte le misure di sicurezza e uno schieramento degli agenti dell'antiterrorismo che non si vedeva ormai da anni nella più piccola Nazione del Regno Unito. Di recente, gli stessi servizi segreti hanno aggiornato il livello di allerta attentati al massimo livello il che implica che un incidente rimane «altamente probabile». Dopo un lungo periodo di relativa calma infatti, la questione della Brexit con la mancata soluzione del nodo nord irlandese, aveva riacceso le tensioni sfociate mesi fa nel grave agguato al detective locale John Caldwell, impegnato in indagini sul terrorismo e la criminalità organizzata. La polizia aveva indicato nel gruppo della «Nuova Ira», il mandante dell'aggressione e la polizia ha invitato tutti a non abbassare la guardia in questi giorni di festa.

«Esiste una forte comunità segreta che si sta preparando agli eventi previsti per lunedì- ha spiegato il numero 2 della polizia Bobby Singleton - e c'è una reale preoccupazione che si tenti di coinvolgere la polizia in gravi disordini utilizzando poi la cosa come una piattaforma di lancio per attacchi terroristici contro le forze dell'ordine». Rimandate al mittente dal leader unionista democratico Sir Jeffrey Donaldson le accuse di chi addossa la responsabilità dell'incremento delle violenze alla mancata elezione dell'assemblea di Stormont. È più di un anno che l'assemblea non è operativa dato che gli unionisti si rifiutano di governare insieme al Sinn Feinn - risultata forza di maggioranza per la prima volta nelle ultime elezioni in Ulster - in segno di protesta contro gli accordi del governo britannico nel post Brexit.

«I dissidenti repubblicani hanno continuato a fomentare una spirale di violenza anche quando i deputati sedevano sui banchi del Parlamento, assassinando i nostri agenti di polizia - ha spiegato Donaldson alla BBC- certamente vogliamo rivedere Stormont al lavoro, ma non ho sentito dire da parte del capo della polizia che, nel momento in cui l'assemblea riprenderà i lavori, questi terroristi

metteranno via le loro armi. L'idea che uomini e donne diabolici vadano là fuori a commettere dei reati in reazione alla situazione politica, semplicemente non sta in piedi. Questa gente ha sempre ucciso e continuerà a farlo».

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