Berlusconi: "Abbiamo le idee giuste per tornare al governo del Paese"

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando ai giovani del suo partito ribadisce l'impegno degli azzurri, come forza responsabile, per uscire tutti insieme dalla crisi dovuta alla pandemia

Berlusconi: "Abbiamo le idee giuste per tornare al governo del Paese"

Mentre il presidente del Consiglio tenta di rimettere insieme una maggioranza che appare sempre più divisa e litigiosa, e per giunta impreparata ad affrontare i nodi importanti per il prossimo futuro (vedi l'avvertimento di Gentiloni sui programmi per accedere ai fondi europei), il centrodestra lavora per tornare al governo. "Abbiamo le idee giuste per tornare alla guida dal Paese - dice Silvio Berlusconi nella videoconferenza con i coordinatori di Forza Italia Giovani - da leader, non da comprimari, con un governo credibile e autorevole in Europa e nel mondo". Il governo a cui pensa il Cavaliere è "sinceramente europeista, ma capace di far valere l'interesse nazionale, come lo sono altri paesi europei. Un governo consapevole, come noi lo siamo, che il futuro delle grandi sfide del mondo, compresa la rinascita dopo la pandemia, si decide solo a livello europeo".

Berlusconi ribadisce concetti importanti che sono alla base, da decenni, del proprio impegno politico, come forza liberale e moderata, che ha idee ben chiare a livello internazionale. "Un'Europa capace di trovare un'unità politica e militare tale da condurre una politica estera e di difesa basata sui nostri valori europei e occidentali - spiega il leader di Forza Italia -. Un'Europa capace di rapportarsi alla pari e in termini amichevoli con gli Stati Uniti e la Russia e in grado di fronteggiare con loro in nome dell'Occidente le grandi sfide sistemiche del XXI secolo, quelle che ci vengono dall'imperialismo islamico o dall'espansionismo politico, economico e militare della Cina comunista".

L'attenzione del Cavaliere si sofferma anche sul Mes. "Questa volta l'Italia in Europa ha ottenuto un trattamento di favore. Segno questo che quando il Paese va in Europa unito, e si propone in modo credibile, i risultati arrivano. Sono risultati che peraltro rischiano di essere compromessi, come del resto quelli del Mes sanitario, dall'insipienza della nostra classe politica, come sempre impegnata a regolare le proprie faide e i propri conti piuttosto che pensare al bene del Paese".

"Dal primo giorno della pandemia - ha aggiunto Berlusconi - ho messo Forza Italia a disposizione delle istituzioni, accogliendo l'appello del Capo dello Stato, per collaborare a fronteggiare l'emergenza. È quello che fa un'opposizione responsabile, liberale, quando tutto minaccia di crollare. Sia pure in modo meno immediato, e con qualche contraddizione, anche i nostri alleati di centro-destra hanno nella sostanza condiviso questo atteggiamento responsabile. Le forze di governo ci hanno ascoltato a fasi alterne, spesso confondendo la nostra disponibilità istituzionale con una diponibilità politica che non c'è e non c'è mai stata. Tuttavia la nostra paziente insistenza è servita a portare a casa risultati ragguardevoli, con l'ultimo scostamento e poi con la legge di bilancio".

Il Coronavirus e i "danni economici evidenti, le situazioni drammatiche di piccole imprese, artigiani, commercianti, professionisti, partite Iva. Tutto questo rappresenta una sfida quasi insormontabile per quei giovani che stanno provando ad avviare un'attività, e per i tanti altri che vorrebbero entrare in un mercato del lavoro oggi completamente chiuso. Molti devono licenziare, e lo faranno appena sarà consentito. Chi riesce in qualche modo a reggere non si mette certo in questo momento ad assumere. Per questo - aggiunge Berlusconi - sarebbe prezioso utilizzare le risorse che ci sono messe a disposizione, a partire dal Recovery Fund, per investimenti strategici, come quelli sulle infrastrutture, soprattutto nel mezzogiorno, capaci di creare lavoro direttamente e indirettamente perché favoriscono le condizioni per le imprese italiane di uscire dalla pandemia competitive sui mercati internazionali. Sono risorse, voglio ricordarlo, rese disponibili per il nostro Paese anche grazie al nostro e al mio personale impegno, in Europa e in seno al Ppe, coi capi di stato e di governo amici, a partire dalla signora Merkel".

Sul futuro di Forza Italia Berlusconi vede sereno. "I numeri sono in ripresa ma sono ancora ben lontani dagli obiettivi che ci siamo dati: Fi deve tornare alla sua funzione naturale di partito leader del centro-destra. Il centro-destra, come voi sapete, non mi stanco di ripeterlo perché c'è sempre chi fraintende maliziosamente, non è soltanto il perimetro di una coalizione: è la nostra casa, la casa che abbiamo costruito noi, che senza di noi non sarebbe altro che una destra, certamente democratica, certamente rispettabile, ma non in grado di governare né sul piano dei numeri, né su quello delle idee e dei contenuti".

"Forza Italia - aggiunge il Cav - è bene ripeterlo, rappresenta qualcosa di unico nel panorama politico italiano, qualcosa che non era mai esistito nella prima né nella seconda repubblica; un partito che faccia una sintesi, e non una semplice sommatoria, della tradizione culturale e politica liberale, cattolica, europeista, garantista. Non mi piacciono le personalizzazioni, ma quando ogni tanto sento usare da altri la parola berlusconismo vorrei che fosse chiaro che l'unico berlusconismo esistente è quello che ha preso le migliori culture politiche italiane e occidentali e, basandosi su quelle, ha costruito un partito e un progetto politico.

Abbiamo riempito un vuoto, dando all'Italia qualcosa di paragonabile alla Cdu di Angela Merkel, ai gollisti e ai giscardiani francesi, al Partito Popular spagnolo di Aznar, ai conservatori inglesi della signora Thatcher, al partito repubblicano americano di Reagan e Bush".

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