"Berlusconi nel Pantheon dei milanesi". Appello di Fi per una decisione unanime

Il 27 settembre la riunione della Commissione che decide le iscrizioni nel Famedio

"Berlusconi nel Pantheon dei milanesi". Appello di Fi per una decisione unanime
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Il nome di Silvio Berlusconi nel Pantheon di Milano. Il 27 settembre si riunirà la Commissione comunale per il Famedio che decide di anno in anno l'elenco dei milanesi illustri che meritano di essere iscritti per sempre sulle pareti del Famedio del Cimitero Monumentale - la «hall of fame» della città -, e Forza Italia, come aveva annunciato a pochi giorni dalla scomparsa del suo leader, lo scorso 12 giugno, ha depositato la candidatura del Cav. La decisione toccherà all'Ufficio di presidenza del Consiglio comunale, composta da rappresentanti di maggioranza e opposizione. Il capogruppo milanese di Fi Alessandro De Chirico, che ha presentato la proposta, si augura che sul nome del Cav «ci sia la massima condivisione, non vedo motivo per cui qualche esponente di partito possa mettersi di traverso».

Al centro del Famedio domina la tomba di Alessandro Manzoni, mentre tra gli ultimi grandi milanesi iscritti sulle pareti durante la cerimonia del 2 novembre 2022 con il sindaco Beppe Sala c'erano il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio e quello di Mediolanum Ennio Doris.

La lettera di presentazione della candidatura ripercorre i legami (e i successi) di Berlusconi nella sua città, le quattro «M» - Milano 2, Mediaset, Mondadori, Milan - oltre alla politica. Ricorda che fin dagli anni Sessanta «si è distinto per grandi iniziative imprenditoriali che hanno rivoluzionato l'edilizia e l'immobiliare», con lui nacque il quartiere Milano 2, la città-giardino. Dalla seconda metà degli anni Settanta «allargò la sua attività al campo delle comunicazioni, dei media, dell'editoria», con lui nacque la prima tv privata. Nel 1986 la nuova avventura, proprietario e poi anche presidente del Milan, 29 trofei in 31 anni.

Dal calcio alla politica, la discesa in campo con Forza Italia, tre volte presidente del Consiglio. Ma per quattro volte «è stato eletto anche consigliere comunale a Milano». In sintesi: «La sua leadership ha accompagnato la vita politica italiana, europea e globale negli ultimi 30 anni, le sue imprese hanno dato benessere e lavoro a migliaia di milanesi e italiani, le sue televisioni hanno riempito il nostro tempo libero e inciso profondamente sui costumi e la cultura del Paese dagli anni '80 ad oggi. È stato un visionario in grado di anticipare i tempi, nonché un padre e un nonno affettuoso». Per tutti questi motivi «la città di Milano deve dedicargli il giusto riconoscimento per onorarne la memoria» con l'iscrizione al Famedio.

Nell'Ufficio di presidenza siede una leghista e il capogruppo del partito a Milano Alessandro Verri sottoscrive appieno: «Crediamo che una figura importante come Berlusconi, che ha dato tanto lustro alla città di Milano, debba essere ricordata negli anni.

Abbiamo sottoscritto la richiesta di Fi e la porteremo avanti durante la riunione che deciderà l'elenco del 2023». Fi ha presentato anche la candidatura del fondatore di Mediaworld Luigi Predeval, scomparso il 29 agosto.

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