«Più di questo non potevo fare, ho dato tutto. I tempi ristretti non hanno aiutato a fare aumentare i nostri consensi. È chiaro che si rischia l'ingovernabilità, ma il centrodestra ha la maggioranza politica, è la prima area politica e quindi il vero vincitore».
Il voto alla scuola media Dante Alighieri. Il timore che le lunghe code a causa delle nuove procedure di voto possano impedire a molti elettori di votare. La gioia di stare in mezzo alla gente al seggio, con una piccola croce di legno in mano, donatagli da un gruppo di simpatizzanti. La sosta tra le persone comuni anche dopo aver completato le operazioni di voto, accompagnato da Maria Stella Gelmini, Licia Ronzulli e il portavoce Alberto Barachini. E poi il rammarico per «un sistema che non siamo ancora riusciti a darci, cioè il voto elettronico». E qualche riflessione più leggera: «Milano è bellissima, ho fatto un giro in centro con molta nostalgia». In serata, poi, insieme a Licia Ronzulli e Alberto Barachini l'analisi di instant poll ed exit poll in una no-stop che prosegue per tutta la notte e fa suonare più di un campanello d'allarme. Ad Arcore si analizza il primo dato che dà Forza Italia sopra la Lega, poi le proiezioni che sembrano consolidare il possibile sorpasso da parte del Carroccio, nella consapevolezza però che mai come questa volta bisognerà attendere lo spoglio e i voti reali per comprendere i reali equilibri del nuovo Parlamento, alla luce di una legge elettorale «mista» proporzionale-uninominale difficilissima da proiettare con dati incompleti sulla composizione delle Camere.
Dati osservati con prudenza con qualche prima considerazione di massima sul fatto che il centrodestra - pur non avvicinandosi all'agognata soglia del 40% - ottiene comunque la palma di coalizione più forte e il diritto a dare le carte. La sensazione, però, è che si vada prefigurando una situazione di stallo, con il possibile sorpasso leghista e la modifica dei rapporti di forza dentro il centrodestra, sempre da verificare nel corso della notte e nel computo reale dell'assegnazione dei collegi. Una circostanza che il presidente di Forza Italia aveva paventato già nella visita napoletana di sabato quando si era detto preoccupato per l'avanzata di Lega e Cinquestelle registrata nelle ultime ore. Con due dati che lo avevano colpito: il buon risultato possibile del Carroccio tanto a Milano quanto in Campania dove il partito di Matteo Salvini potrebbe avvicinarsi al 3%, secondo i primi calcoli degli azzurri presenti sul territorio. «C'è stato un voto di pancia, un trascinamento reciproco delle estreme, si rischia l'ingovernabilità, ciò che fino all'ultimo ho provato a scongiurare e a far capire agli italiani».
In ogni caso, al di là delle voci dal sen fuggite, non ci sono commenti ufficiali che verranno fatti soltanto quando il quadro sarà maggiormente definito. «In base ai dati elaborati da uno studio di Forza Italia alla coalizione di centrodestra toccherebbero 277 seggi alla Camera e 148 al Senato» azzarda Paolo Romani, a Porta a Porta. Soddisfazione, invece, filtra per la probabile vittoria di Attilio Fontana in Lombardia e per la tenuta di una roccaforte strategica per il centrodestra. «Il dato lombardo è molto importante. Mi sembra si possa ravvisare a questo punto una vittoria definitiva. E questo significa che il centrodestra al Nord sfonda».
Di certo nel quartier generale azzurro si ragiona ancora sulla possibilità che il centrodestra possa avere i numeri per poter aspirare all'incarico.
Certo molto dipenderà dalla capacità della Lega di resistere alla possibili sirene grilline. Ma a un inciucio al contrario, «sovranista-ribellista», tanto ad Arcore quanto a Piazza San Lorenzo in Lucina credono davvero in pochi.
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