Il 9 novembre di 28 anni fa era un giovedì, proprio come oggi. Il governo tedesco orientale decretò l'apertura delle frontiere con la Repubblica federale. Da allora il mondo non sarebbe più stato lo stesso. Il primo enorme cambiamento fu la riunificazione della Germania, avvenuta formalmente il 3 ottobre 1990 (senza quel muro crollato non ci sarebbe mai stata).
Per ricordare il crollo, rimasto impresso nella storia, Silvio Berlusconi ha scelto Twitter. "Il 9 novembre 1989 - scrive il leader di Forza Italia - cadeva il Muro di Berlino, simbolo della dittatura comunista, la più terribile e sanguinosa mai creata dall'uomo, l'ideologia più disumana e più criminale della storia. Ricordare è un dovere, per evitare che il passato torni in forme nuove". A corredo del tweet c'è una bella foto che ritrae un gruppo di persone sedute in cima al Muro, con alle spalle la porta di Brandeburgo e, nel cielo, le luci variopinte dei fuochi d'artificio.
La barriera che divideva in due la città di Berlino inizialmente era fatta con il filo spinato.
A partire dal 15 agosto 1961 furono posati i primi blocchi di cemento e, di lì a poco, fu eretto il muro della vergogna, il simbolo della cortina di ferro che divideva l'Occidente dal mondo filo sovietico. La Germania orientale ottenne così lo scopo prefissato: l'emorragia da est a ovest della popolazione. Per ventotto lunghi anni restò in piedi, uno dei simboli della vergogna dell'umanità.
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