Berlusconi va alla battaglia: "Cruciale per la democrazia"

Il leader a Roma per incontri e interviste tv sul No Parisi attacca: sarà bicameralismo confusionario

Berlusconi va alla battaglia: "Cruciale per la democrazia"

Roma - Berlusconi dovrebbe tornare a Roma oggi. Nonostante il Cavaliere non abbia smesso di lavorare al «file» referendum da Arcore, la sua presenza nella Capitale significa un'intensificazione nella battaglia politica. Sono previsti incontri riservati con alcuni esponenti di Forza Italia e sarà l'occasione propizia per fare il punto della situazione. Una road map che dovrebbe prevedere anche la registrazione di alcune interviste tutte incentrate sul No alle riforme. Si prospetta un duello all'ultimo voto visto che Renzi non si sta certo risparmiando e punta tutto sulla vittoria del 4 dicembre. Berlusconi intende sbarrargli la strada convinto com'è che il suo consenso sia ormai in picchiata. Eppure la vittoria nel No non pare così scontata anche perché il premier punta molto sulle paure a cui sono sensibili molti elettori moderati: la stabilità di governo. Il Cavaliere non prende quindi sotto gamba la partita che definisce «cruciale per la nostra democrazia» e darà man forte ai suoi de visu.

Azzurri che non si risparmiano nell'organizzare incontri su tutto il territorio nazionale per perorare le ragioni del No. Questa sera a Teramo, per esempio, Mariastella Gelmini interverrà ad un incontro organizzato dal sindaco Maurizio Brucchi e dal Coordinatore regionale azzurro Nazario Pagano mentre domani sarà la volta di Simone Baldelli, atteso a Riccione per una cena elettorale. Ieri, invece, la riforma è stata demolita punto per punto alla Camera dei deputati dove Elio Vito e Renato Brunetta hanno radiografato il ddl Boschi in una conferenza stampa. La sintesi: è una legge truffa perché nessuno dei propositi sbandierati dal governo è reale. La riforma Renzi non abolisce il Senato, non riduce i costi, non semplifica il procedimento legislativo, non favorisce la democrazia, non rende più efficace ed efficiente il sistema delle autonomie che di fatto viene ulteriormente compresso.

Le tante iniziative azzurre vengono benedette dal Cavaliere anche perché in questa fase, vista la comune battaglia, paiono stringersi i bulloni dell'alleanza di centrodestra. Alla conferenza di Elio Vito, assieme a Brunetta e alla relatrice Silvia Pispico, responsabile giovanile dell'associazione Presidenzialisti per il No, c'era anche Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia mentre il capogruppo della Lega Massimiliano Fedriga ha portato un suo saluto perché già impegnato in un altro evento. Tuttavia il clima tra gli alleati pare ben più sereno di qualche mese fa e di questo il Cavaliere non può che gioirne.

A picconare la riforma Boschi ci pensa anche quotidianamente Stefano Parisi che attacca Renzi a testa bassa: «È assurdo dire, come fa il premier, Iniziamo a fare una riforma quale che sia poi vedremo. Qui si sta toccando la Costituzione e in malo modo, per di più. Non si elimina il bicameralismo paritario ma si introduce un bicameralismo confusionario». E poi fa la fosca previsione: «Vengono limitate le autonomie locali centralizzando i poteri e creando le premesse per nuovi conflitti dinanzi alla Corte costituzionale».

Ma Parisi tratteggia anche il suo modello di riforma che ricalca quella storica di Forza Italia: «Presidenzialismo con un primo ministro che nomina e revoca i ministri. Occorre rafforzare veramente e bene l'esecutivo». In pratica quanto già approvato durante il governo Berlusconi ma poi fatto bocciare dalla sinistra.

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