L'estate si avvicina e la ripresa degli sbarchi di migranti ha messo in allarme il mondo della politica. Per la rubrica 'Il bianco e il nero' abbiamo intervistato il deputato di LeU Erasmo Palazzotto, sostenitore delle Ong, e il senatore leghista Tony Iwobi, responsabile del dipartimento immigrazione del partito.
Esiste un'emergenza sbarchi?
Palazzotto: "Esiste un’emergenza naufragi. Mi preoccupa molto di più che 130 persone possano morire nell’indifferenza dei centri di soccorso europei di qualche migliaio di persone che arrivano nel nostro Paese. Quest’anno sono arrivate in Italia via mare circa 12.000 persone, non mi pare siano numeri da emergenza".
Iwobi: "L'emergenza sbarchi è sempre esistita e, particolarmente in quest’ultimi anni in pieno silenzio, gli sbarchi sono notevolmente aumentati. Mi spiace che la classe politica, ma anche alcuni giornalisti, cercano di minimizzarla o ignorarla. Ovviamente in quest'ultimo anno e mezzo ci ha fatto dimenticare il tema degli sbarchi che non deve mai essere ignorato. È inutile parlarne, bisogna agire per arginarli una volta per sempre. Basterebbe il buon senso e la volontà politica. Senza i dati la politica è fondata su nulla ed ecco il perché abbiamo bisogno dei dati per poter pianificare, organizzare e decidere per una soluzione duratura e credibile".
L'immigrazione sarà un nuovo terreno di scontro all'interno della maggioranza oppure si troverà la quadra?
Palazzotto: "Spero che in un momento storico così delicato nessuno pensi di poter strumentalizzare una vicenda così drammatica e complessa. Se nessuno mette in discussione il principio che le persone che hanno bisogno si soccorrono e poi si discute possiamo evitare inutili polemiche".
Iwobi: "Nella nuova maggioranza ci sono partiti che stanno insieme sulla base della chiamata del presidente della Repubblica per il bene del Paese. Hanno il dovere di trovare una soluzione tutti insieme per il bene della comunità. Bisogna smettere di chiamarli sbarchi, si tratta di traffico di esseri umani, l'atto più odioso del Ventunesimo secolo e non deve esistere. Dobbiamo agevolare l'immigrazione vera e reale".
Allo stato attuale, secondo te, quale può essere una soluzione?
Palazzotto: "Predisporre un sistema di accoglienza diffuso per qualche migliaio di persone che si prevede arrivi questa estate ed un meccanismo di soccorso in mare per evitare nuove tragedie. Cosi avremo maggiore credibilità nel chiedere che la persone soccorse siano divise tra i Paesi europei con un meccanismo obbligatorio e solidale. Bisogna applicare alle migrazioni lo stesso principio di solidarietà del Next Generation EU. Detto questo fino a quando non si creano vie di accesso legali continueremo a contare i morti e assistere alle immagini indecenti di Lampedusa in questo giorni".
Iwobi: "La soluzione, a maggior ragione con la pandemia, è la cooperazione internazionale. Chi sta investendo in quei Paesi lo sta facendo anche per il proprio futuro. Matteo Salvini ha dimostrato che si può arginare gli sbarchi riducendo i morti in mare, garantendo la sicurezza e vivibilità per tutti".
Rimpatri e ricollocazioni. L'Italia sarà di nuovo costretta a fare da sola oppure, stavolta, si potrà fidare dell'Ue?
Palazzotto: "Più che fidarsi bisogna aprire un contenzioso sui diritti con l’Europa. L’Italia deve ottemperare ai suoi doveri e poi chiedere che l’Europa faccia la sua parte. Se la questione migratoria non viene affrontata con politiche europee non ci sarà un futuro per l’Europa".
Iwobi: "L'Italia deve fare la voce grossa e richiamare l'Ue alla responsabilità. Draghi è l'unico che, in questo momento, ha l'autorità di farlo e lo saprà fare. Matteo Salvini, infatti, sta chiedendo un incontro al premier proprio per parlare e trovare una soluzione, chiamando in causa gli organismi internazionale. Dove sono l'Unione Europea e l'Onu? L'Italia non potrà mai farcela da sola e non deve essere abbandonata perché l'Italia è il confine Sud dell'Unione Europea. Agire è interesse dell'Europa".
Come si conciliano gli sbarchi con l'emergenza sanitaria?
Palazzotto: "Basta applicare le stesse regole che si applicano a chiunque arrivi nel nostro Paese. Per farlo serve attrezzare strutture adeguate per far svolgere la quarantena in condizioni dignitose e garantire così la sicurezza di tutti, di chi arriva e di chi si trova ad accogliere".
Iwobi: "Sono inconciliabili perché mai come oggi gli italiani stanno soffrendo. Io e i miei colleghi viviamo le difficoltà e le sofferenze dei nostri territori.
Si devono temporaneamente bloccare questi sbarchi perché come può un italiano sofferente ospitare altri poveri? È il momento di usare il buon senso e arginare gli sbarchi per potersi concentrare a risolvere i problemi socio-economici causati da questa pandemia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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