Dopo il sigillo della vittoria di Joe Biden e Kamala Harris da parte del collegio elettorale, che ha confermato il risultato delle urne, a preoccupare gli americani è la salute del presidente eletto. Durante il discorso alla nazione gli spettatori non hanno potuto fare a meno di notare gli attacchi di tosse continui e la raucedine mentre parlava, che lo ha obbligato più volte a fermarsi per schiarirsi la gola. Durante un live streaming con i sostenitori, Biden ha cercato di tranquillizzare gli animi, dicendo che ha solo «un po' di raffreddore», ma il virologo Anthony Fauci sostiene che lui e la Harris dovrebbero vaccinarsi contro il Covid al più presto, in modo da essere completamente protetti prima dell'insediamento.
Intanto, a Biden sono arrivate le congratulazioni anche da parte di alcuni «irriducibili». Tranne Donald Trump. A fargli gli auguri è stato anzitutto il presidente russo Vladimir Putin: in un telegramma, il leader del Cremlino ha espresso la fiducia che il suo paese e gli Stati Uniti, «i quali hanno una responsabilità speciale per la sicurezza e la stabilità globale», possano «nonostante le loro differenze» aiutare realmente «a risolvere molti problemi e sfide che il mondo sta affrontando». «Da parte mia sono pronto per l'interazione e i contatti con lei», ha sottolineato. Negli Usa, invece, il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, ha ammesso per la prima volta pubblicamente che gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente eletto, con cui si è congratulato. Tuttavia ha aggiunto che Trump «merita il nostro ringraziamento»: «La lista dei risultati raggiunti dal 2016 è quasi infinita».
The Donald, però, prosegue dritto per la sua strada, insistendo nella battaglia contro l'elezione di Biden e ribadendo su Twitter: «Incredibili prove stanno emergendo sulla frode elettorale. Non ce n'è stata mai una così nel nostro paese». Nel frattempo ha silurato il ministro della giustizia William Barr. «Il nostro rapporto è stato molto buono, ha fatto un lavoro straordinario», ha scritto il tycoon, annunciando che il ministro «lascerà prima di Natale per trascorrere le feste con la sua famiglia». Il suo posto sarà preso dal vice Jeff Rosen. Trump era ai ferri corti con Barr dopo che lui aveva negato i brogli di massa nelle elezioni: nella lettera di dimissioni il ministro della Giustizia si è detto onorato di aver servito l'amministrazione Usa, e ha scritto che «in un periodo in cui il paese è così profondamente diviso, è d'obbligo per tutti i livelli di governo fare quello che possono per garantire l'integrità delle elezioni e promuovere la pubblica fiducia nel loro esito». Intanto, si torna a parlare pure delle aspirazioni politiche dei familiari del Comandante in Capo, a partire da quelle della figlia prediletta e consigliera alla Casa Bianca Ivanka Trump. La first daughter sarebbe intenzionata a scendere nell'arena: «Ha ambizioni politiche, non ci sono dubbi», ha rivelato una fonte alla Cnn. Tra le opzioni ci sarebbe la possibilità che Ivanka si candidi in Florida per il Senato, sfidando il repubblicano Marco Rubio nel 2022 alle elezioni di Midterm. Lei e il marito Jared Kushner tra l'altro hanno appena acquistato un terreno nell'esclusiva Indian Creek Island, a Miami, dove vogliono costruire la loro prossima residenza. La zona è a solo un'ora di distanza da Mar-a-Lago, dove ha intenzione di stabilirsi The Donald, e il Sunshine State sembrerebbe essere il perfetto trampolino di lancio per Ivanka.
Ma a pensare a un futuro politico è anche Donald Trump Jr, l'altro figlio del presidente che piace molto alla base conservatrice del partito repubblicano. E Lara Trump, moglie dell'altro figlio adulto del tycoon, Eric, sarebbe interessata a correre per il Senato nel suo stato di origine, la North Carolina.
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