Gli Stati Uniti alzano nuovamente il tiro sull'Ucraina, e dopo il via libera all'uso dei missili a lungo raggio in territorio russo, Joe Biden autorizza la fornitura di mine antiuomo all'alleato. La mossa rafforzerà le difese contro l'avanzata delle truppe di Vladimir Putin, e il capo del Pentagono Lloyd Austin, confermando la decisione dell'amministrazione Usa, sottolinea: «Kiev ha bisogno di cose che l'aiutino a rallentare Mosca, le hanno chieste e penso che sia una buona idea».
L'amministrazione americana è profondamente preoccupata per gli attacchi contro le linee del fronte ucraino nelle ultime settimane, e vede un'urgente necessità di smorzare l'avanzata: il dipartimento della Difesa ritiene la fornitura di mine uno dei passi più utili per aiutare a rallentare le incursioni di Mosca (oltre a confermare i nuovi aiuti per 275 milioni di dollari, che includono munizioni per gli Himars, missili Tow e Javelin). «La Russia sta attaccando le linee ucraine a est con ondate di truppe, indipendentemente dalle vittime che stanno subendo - ha affermato un funzionario Usa al Washington Post - Quindi gli ucraini stanno subendo perdite e più città e paesi rischiano di cadere. Queste mine sono state realizzate appositamente per combattere questo scenario».
La decisione di Washington ha riacceso le critiche da parte dei gruppi per il controllo degli armamenti sull'opportunità di utilizzare nel conflitto ordigni in grado di uccidere e mutilare indiscriminatamente militari e civili. Questo anche se le mine autorizzate sono quelle che si autodistruggono o perdono la carica, riducendo il pericolo per i civili, e l'Ucraina si è impegnata a non usarle in aree densamente popolate. Austin si è infatti affrettato a precisare che quelle fornite dagli Usa saranno «mine antiuomo non persistenti», che stando a un funzionario del Pentagono differiscono da quelle utilizzate dai russi finora nel conflitto perché diventano inerti dopo un periodo di tempo prestabilito e richiedono l'alimentazione a batteria per esplodere. Le autorità statunitensi non hanno descritto nello specifico la tipologia di ordigni, ma secondo il portale ucraino d'informazione Defense Express tutto fa ipotizzare che quelli che arriveranno in Ucraina saranno sistemi a proiettili Adam (Area denial artillery munition), parte della stessa famiglia di armamenti degli oltre 60.000 proiettili Raam ricevuti ad agosto dall'Ucraina ed equipaggiati con mine anticarro M741 e M718.
L'amministrazione uscente americana «sta facendo di tutto» per continuare la guerra in Ucraina, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il quale poi ha sottolineato che «il presidente Putin ha ripetutamente e coerentemente dichiarato la sua disponibilità al contatto e ai negoziati, ma nessuno scenario di congelamento del conflitto ci andrebbe bene». «Per noi è importante raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti», ha poi aggiunto. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky, invece, parlando a Fox News ha ribadito che il suo Paese «perderà» la sua guerra se gli Usa sospenderanno i finanziamenti militari: «Se loro tagliano, penso che perderemo», ha ribadito.
Nel frattempo, il Guardian ha riferito che missili Storm Shadow di fabbricazione britannica sarebbero stati lanciati per la prima volta contro obiettivi all'interno della Russia, ma il portavoce del premier Keir Starmer ha rifiutato di commentare.
Anche Bloomberg ha segnalato l'utilizzo dei missili britannici, citando un funzionario occidentale anonimo, e immagini non confermate diffuse su Telegram sembrano mostrare frammenti di un missile in una posizione all'interno della regione di Kursk.
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