Biden a picco nei sondaggi: record negativo. E Joe prova a fermare l'ostruzionismo

Il tasso di approvazione del presidente è sceso al 33%. Appello per modificare le regole del Senato. E Obama lo appoggia

Biden a picco nei sondaggi: record negativo. E Joe prova a fermare l'ostruzionismo

New York. Joe Biden torna a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia ergendosi a protettore del più importante dei diritti costituzionali per tentare di fermare l'emorragia di consensi in vista delle elezioni di Midterm di novembre. Dopo il discorso ad Atlanta, in Georgia, il presidente americano è andato a Capitol Hill per cercare di convincere i democratici del Senato sulla modifica delle procedure in modo da superare l'ostruzionismo repubblicano e far passare due proposte di legge sul diritto di voto. Si tratta di una priorità chiave per i democratici: per far avanzare le iniziative dell'Asinello bisogna infatti cambiare le regole sul filibuster, procedura politica con cui uno o più membri del Congresso discutono a oltranza una proposta di legge con l'unico scopo di ritardarne l'approvazione.

Poco prima dell'arrivo di Biden in Campidoglio, la Camera a maggioranza democratica ha dato il via libera a una legge che contiene le norme del Freedom to Vote Act e del John Lewis Voting Rights Advancement Act. La prima è tesa a vanificare gli sforzi dei singoli stati per limitare l'esercizio del diritto di voto (nell'ultimo anno almeno 19 di quelli a guida repubblicana hanno varato provvedimenti restrittivi, ad esempio abolendo o limitando la possibilità di votare per posta o rendendo più difficile l'accesso ai seggi). Con l'altra invece si vogliono ripristinare alcune fondamentali norme anti discriminazione contenute nello storico Voting Rights Act del 1965, ma poi abolite dalla Corte Suprema nel 2013. Ora il disegno di legge va al Senato, ma per passare servono le modifiche alle regole sull'ostruzionismo: la strada è tutta in salita dopo che proprio ieri la senatrice Kyrsten Sinema ha ribadito che non sosterrà l'eliminazione del filibuster. Parole che rischiano di mettere una pietra tombale sulle speranze di Biden, tanto che il presidente, dopo l'incontro con i dem spiega: «Spero porteremo a termine la questione ma non ne sono sicuro». Il tutto mentre il gradimento dell'inquilino della Casa Bianca ha raggiunto un nuovo record negativo: secondo un sondaggio della Quinnipiac University il suo tasso di approvazione è sceso al 33% (dal 36% di novembre), e il 53% disapprova il suo operato. Al suo fianco è sceso in campo l'ex presidente Barack Obama, il quale con un editoriale su Usa Today - il primo da quando ha lasciato Pennsylvania Avenue - ha dichiarato il «pieno sostegno all'appello di Biden per modificare le regole del Senato sul filibuster». L'ostruzionismo «non ha alcuna base nella Costituzione», ha sostenuto.

Sulla sponda repubblicana, invece, il leader della minoranza Gop al Senato Mitch McConnell ha duramente attaccato Biden per il suo appello per modificare il filibuster, accusandolo di dividere il Paese e di aver «versato un tanica gigante di benzina sul fuoco». Intanto, il Comandante in Capo rischia una nuova tegola sulla questione immigrazione. Due mesi fa Biden aveva affermato che le famiglie di migranti separate al confine con il Messico sotto l'amministrazione di Donald Trump meritavano un risarcimento, ora però il suo dipartimento di Giustizia ha detto a una corte federale che non hanno diritto a una compensazione finanziaria e i loro casi dovrebbero essere archiviati. In una memoria del 7 gennaio in una causa in Pennsylvania, gli avvocati del governo Usa hanno affermato: «Il problema in questo caso è se gli adulti che sono entrati nel Paese senza autorizzazione possono contestare l'applicazione da parte del governo federale delle leggi sull'immigrazione.

E non possono». Una strategia legale - sottolinea il Washington Post, che riflette l'imbarazzante posizione dell'amministrazione Usa, che passa dal difendere politicamente le famiglie dei migranti al combatterle in tribunale.

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