Sono trascorsi solo pochi giorni dalla tragedia alle terme romane di Cretone in cui ha perso la vita un bambino di 8 anni quando a centinaia di chilometri di distanza un episodio molto simile scuote i turisti della Riviera Adriatica. Una bambina di 12 anni è infatti finita in coma dopo aver rischiato di annegare in una piscina di un residence a Misano Adriatico, in provincia di Rimini, dove si trovava in vacanza con i genitori.
Accade tutto venerdì, in un pomeriggio di relax estivo che in un attimo si trasforma in un incubo: improvvisamente la bimba rimane intrappolata con i capelli nel bocchettone aspirante dell'impianto. I genitori si accorgono subito del pericolo e tentano disperatamente di salvarla, ma la 12enne resta impigliata alla valvola aspirante e viene trattenuta sott'acqua per diversi minuti. Sono momenti di panico e di angoscia, le grida di aiuto dei genitori chiedono al personale dell'hotel di disattivare in fretta l'impianto di aspirazione e di estrarre i capelli della piccola dal macchinario. Ma quando la bambina viene portata fuori dall'acqua le sue condizioni appaiono subito molto gravi: ancora incosciente, viene sottoposta a tentativi di rianimazione sul posto prima dal personale della struttura e poi da quello sanitario del 118. Trasferita all'ospedale Infermi di Rimini, la piccola si trova ora in coma farmacologico con prognosi riservata, ma non risulterebbe in pericolo di vita. A indagare sull'accaduto sono i carabinieri della compagnia di Riccione, che dopo essersi precipitati sul luogo dell'incidente hanno eseguito i rilievi per accertare la dinamica e verificare che tutte le misure di sicurezza siano state rispettate.
Ma mentre si attende che la magistratura apra un fascicolo di indagine, i genitori della 12enne con le immagini della tragedia ancora impresse negli occhi piantonano l'ospedale nella disperata speranza che le condizioni della figlia migliorino. Le analogie tra il caso di Misano Adriatico e quello di Palombara Sabina inquietano: l'impianto romano in cui ha perso la vita il piccolo Stephan è stato intanto sequestrato, mentre per domani è fissata l'autopsia sul corpo del bimbo. Sotto la lente degli inquirenti romani ci sarebbero i sistemi di sicurezza: la piscina teatro della tragedia sarebbe stata infatti sprovvista della grata di sicurezza che blocca l'accesso allo scarico. Ad assistere alla terribile scena è stata la sorellina di soli 5 anni. Ha visto Stephan tuffarsi in piscina e poi essere letteralmente risucchiato dal tubo di scarico. È stato il suo urlo disperato a dare l'allarme: «Papà, Stephan è andato via».
E il racconto del padre della piccola vittima è struggente: «Ho visto che era incastrato sul fondo della piscina. Ho provato a prenderlo per le braccia, ma non ce l'ho fatta». Sulla sua morte la procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.