Il bluff del referendum a tempo scaduto

Basta un clic. L'introduzione della firma digitale ha stravolto la raccolta delle 500mila adesioni per indire un referendum. Niente banchetti, bastano due minuti col cellulare in mano anche alla fermata del tram

Il bluff del referendum a tempo scaduto

Basta un clic. L'introduzione della firma digitale ha stravolto la raccolta delle 500mila adesioni per indire un referendum. Niente banchetti, bastano due minuti col cellulare in mano anche alla fermata del tram. Non a caso, i promotori della consultazione contro il green pass già esultano: «Una casella mail è già piena di richieste». Peccato però che questo referendum al 99% non vedrà mai la luce. Il certificato, come spiegato dal governo, dovrebbe scadere il 31 dicembre con la fine dello stato d'emergenza. Per portare i cittadini alle urne, invece, si dovrà verosimilmente attendere la prossima primavera/estate. Alla luce del via libera di Tar e Consiglio di Stato, dunque, non si vedono proprio ragioni per solleticare la popolazione contro uno dei due strumenti - l'altro è il vaccino - con cui il Paese sta difficilmente tornando alla normalità.

Che sia un tentativo velleitario se n'è accorto anche Carlo Freccero, uno dei primi firmatari della petizione, che in una lettera alla Stampa ha argomentato così la sua decisione: «È un'occasione per fare arrivare i nostri argomenti all'elettorato». Purché se ne parli, insomma. E purché se ne parli, allora, da domani potremmo proporre votare per cancellare l'obbligo dei 18 anni per la patente, perché discrimina i 17enni. Non passerà? Quel che conta è far arrivare i nostri argomenti all'elettorato. Oppure perché 10 vaccini obbligatori per i bambini? Perché non tagliarne un paio, tanto di morbillo non si ammala più nessuno? Discutiamone, quantomeno i nostri argomenti arriveranno all'elettorato.

«Il green pass è una misura di libertà, serve a riaprire tutto», ha spiegato l'altro ieri Giancarlo Giorgetti. Di contro per il comitato promotore il certificato limiterebbe la libertà dei cittadini. Delle due l'una. Perché qui il rischio è che per garantire l'uguaglianza si torni tutti in lockdown. Tutti uguali, tutti chiusi in casa.

Chi in un monolocale di 30 metri quadri, chi in un attico con super attico e terrazzo. A meno che qualcuno non voglia abrogare anche questo tramite referendum: vietati i quadrilocali. Tanto l'importante è far arrivare i nostri argomenti all'elettorato.

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