Michele Boccardi ha aspettato quasi una legislatura intera per essere proclamato senatore. L'errore sul seggio - come abbiamo già avuto modo di spiegare - era imputabile ad un'interpretazione da parte di un giudice della Corte d'Appello di Bari. C'è stato qualche ritardo, ci aveva detto l'esponente di Forza Italia qualche settimana fa. Ma oggi è il momento dell'esordio, per così dire (Boccardi è già stato senatore nella XVII legislatura), e delle prime considerazioni dell'imprenditore pugliese. Il forzista fissa un punto che non appare più rimandabile: una modifica del regolamento parlamentare che fissi un limite temporale per le pronunce relative a casi come quello di cui Boccardi è, suo malgrado, stato protagonista.
Senatore Boccardi, la definiremmo "assente giustificato" per la legislatura che abbiamo già alle spalle...
"Dopo tre anni ed otto mesi, penso di poter dire in maniera certe che oggi si debba festeggiare. Attenzione: non mi riferisco all'ingresso di Michele Boccardi, perché sarebbe riduttivo. Bisogna festeggiare il ripristino della democrazia e di un organo di legittimità che io ritengo essere l'organo supremo della Repubblica italiana".
Il momento è delicato: andiamo verso l'elezione del Capo di Stato. Il Senato, sino a ieri, presentava casi relativi a scranni contesi..
"Infatti. Purtroppo il vulnus che ha tenuto fuori me dal Senato è stato un mero errore materiale della Corte di appello di Bari. Qualcosa che doveva essere corretto immediatamente. Poi, la Giunta, ha esaminato il caso per due anni. Il ricorso è stato accolto il 21 luglio del 2020, cioè quattordici-quindici mesi fa. Poi l'espressione all'unanimità nel settembre del 2020. Dunque, da quel momento, il calvario sino ad oggi. Voglio chiarirlo subito, perché si è fatta molta confusione in queste ore: il mio caso non riguardava un riconteggio ma un'interpretazione di un giudice esclusivamente atipica che è avvenuta a Bari e solo per la sezione del Senato. Se non altro perché per la Camera, invece, c'è stata uniformità in tutta Italia. Tra l'altro, già due anni fa, erano stati respinti ricorsi analoghi ed opposti già in Toscana ed in Piemonte. Eravamo dinanzi a qualcosa che non necessitava di ulteriore chiarificazione. Purtroppo, siamo arrivati al 2 dicembre del 2021. Ma per fortuna posso ringraziare l'assemblea del Senato che ha voluto porre rimedio ad un errore".
Lei non è nuovo in Parlamento. Quali battaglie ha intenzione di portare avanti?
"La prima battaglia sarà quella di modificare il regolamento del Senato per porre un termine perentorio all'esecuzione dei deliberati della Giunta in tempi certi. E non a tempi lasciati al caso. Soprattutto - chi mi conosce lo sa - io voglio proseguire la battaglia per il turismo, che è stato tra i settori più colpiti a causa della pandemia, ma in un'altra veste. Prima ho combattuto da presidente di una sezione di Confiindustria, ora sono un membro del Senato, dove si decide. Per cui spero di dare un contributo decisivo".
Senta, lei è pugliese. Le ultime elezioni regionali comportano un ragionamento: quale ricetta per far sì che il centrodestra torni ad essere maggioritario nella sua Regione?
"Non c'è una ricetta precisa. Penso però che, assieme al coordinatore regionale Mauro D'Attis ed al vicecoordinatore Dario Damiani... . Anzi: me li lasci prima ringraziare particolarmente per la vicinanza in questi tre anni ed otto mesi. Così come ringrazio l'ex sottosegretario Sisto, tutti i parlamentari e tutti i consiglieri regionali. Io ho ricoperto l'incarico di consigliere regionale, quindi so quanto è importante il rapporto con il territorio: dobbiamo continuare a formare realtà umane e tornare a parlare con quello che era naturalmente il nostro elettorato. Penso alle partite iva ed al mondo dei professionisti. Dobbiamo essere referenti di un comparto economico-professionale che putroppo abbiamo lasciato ad altri".
Che clima ha trovato in Senato?
"(Ride, ndr). Sono stato soltanto un'ora. Ho votato due provvedimenti. E ora voterò la fiducia. Poi oggi è una giornata particolarmente triste, perché si votano provvedimenti sulle persone...".
La situazione è ancora emergenziale. Voi siete convinti che Mario Draghi, in questa fase, sia fondamentale a Palazzo Chigi.
"Sì, noi riteniamo che Mario Draghi sia essenziale per questo momento critico dell'italia.
Veniamo da una crisi tremenda che è durata nove anni. Poi è arrivata pure la pandemia. Per fortuna, è intervenuto Draghi per mettere in ordine una fase decisiva per la nostra economia. E noi pensiamo che questo lavoro debba proseguire".
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