Boldrini fa infuriare anche Israele

"Ha invitato un terrorista alla Camera". E lei replica: "Accuse senza supporto"

Boldrini fa infuriare anche Israele

L'ambasciata d'Israele in Italia è «sconvolta dall'invito fatto a terroristi e organizzazioni terroristiche a parlare di diritti umani alla Camera dei deputati». L'invito, tramite un'audizione in videoconferenza, è del «Comitato permanente sui diritti umani nel mondo» costituito in seno alla commissione Esteri e presieduto dalla deputata Pd Laura Boldrini. Ospiti della Camera dei deputati, i rappresentati di due ong palestinesi, «Al-Haq» e «Addameer», definite ufficialmente nei mesi scorsi dal ministro della Difesa israeliano Benny Gantz organizzazioni terroristiche che spalleggiano il «Fronte popolare per la liberazione della Palestina» (Fplp), nella lista nera della Ue e degli Usa per terrorismo. Un fatto che la deputata Boldrini non ignorava certamente, avendo firmato proprio lei una interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni sull'inserimento di sei ong palestinesi (tra cui appunto le due invitate dal comitato) nella black list del governo israeliano. Durante l'audizione è stata data la parola a Sarah Francis, rappresentante di Addameer, e a Shawan Jabarin, direttore di Al Haq. Quest'ultimo secondo lo Shin Bet (l'intelligence israeliana) è in realtà un membro Fplp. Di lui nel 2009 la Corte Suprema israeliana ha scritto che agisce come dottor Jekyll e Mister Hyde, a volte come amministratore delegato di un'organizzazione per i diritti umani, e altre volte come attivista in un'organizzazione terroristica che non ha evitato omicidi e tentati omicidi e che non ha nulla a che fare con i diritti». L'Ambasciata spiega poi che «Addameer ha rappresentato in tribunale Samer Arbid, un terrorista palestinese che lavorava in quell'organizzazione e che ha ucciso in modo crudele e disumano Rina Shnerb, una giovane donna israeliana innocente il cui unico crimine era la sua identità ebraica».

L'invito, scrivono gli israeliani, «è un riconoscimento per il terrorismo e contrasta completamente con l'aspettativa dell'intera comunità internazionale di dissuadere e impedire alle organizzazioni terroristiche di operare dall'interno di strutture civili e di impedire che qualunque forma di finanziamento finisca nelle mani delle organizzazioni terroristiche». La Boldrini, in risposta all'ambasciata israeliana, rivendica come legittima l'audizione delle due organizzazioni palestinesi perché le accuse di Israele sarebbero prive di «sufficiente documentazione a supporto». Da quale parte stia la Boldrini, tra Israele e Palestina, del resto è noto. Non è infatti nuova a iniziative del genere. Da presidente della Camera nel 2017 invitò il rappresentante in Italia di al Fatah, Yousef Salman, uno che definisce gli israelinai «assassini», «nazifascisti», e «nemici della civiltà, della democrazia e dell'umanità».

Le uniche voci in appoggio di Israele arrivano dal centrodestra. «Grave l'invito, i legami di Addameer e Al Ha con il terrorismo antiebraico sono noti - commenta la Lega -. Non a caso, durante la loro audizione, hanno definito lo Stato di Israele razzista e coloniale: espressioni inaccettabili». Da Forza Italia esprime «sconcerto e rammarico» il deputato Fi Andrea Orsini, membro della commissione Esteri.

«La politica estera in era pentastellata e sinistra oscilla fra regimi brutali come quello cinese, regimi dittatoriali come quello di Maduro e terrorismo internazionale: siamo oltre la decenza. Faccio appello alle forze di centrodestra del Governo: fermateli!» scrive in una nota Andrea Delmastro, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Esteri alla Camera.

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