Scontro aperto tra il dem Giachetti e la presidente della Camera Boldrini. "È stato fatto un lavoro importante in questi anni, affinché la Camera diventasse davvero la famosa casa di vetro. Ma al momento, per quanto mi riguarda, non ci sono le condizioni per proseguire col mio incarico". Roberto Giachetti, deputato del Pd e vicepresidente della Camera, racconta il motivo che lo ha indotto a lasciare la carica di presidente del comitato per l’informazione e la comunicazione esterna di Montecitorio, tramite una lettera indirizzata alla presidente Boldrini e diffusa in mattinata. "Quando ho preso in mano il comitato - spiega l’esponente dem - ho proposto alla presidente della Camera, che solitamente nomina l’ufficio stampa, di invertire questa prassi e di
trasformare l’ufficio stampa in un ufficio comunicazione, facendo in modo che il responsabile di questo ufficio fosse scelto attraverso una procedura di evidenza pubblica. È stato fatto un lavoro molto importante che ha dato i suoi frutti nel corso di questi ultimi due anni". "Il punto ora è che Anna Masera (attuale responsabile comunicazione della Camera, ndr) ha deciso di dimettersi e il suo incarico scade a fine dicembre. Già tre mesi fa, sapendo delle imminenti dimissioni della Masera, ho sollecitato la presidenza a indire un nuovo bando, ma non mi è stata data risposta", rimarca il parlamentare.
E ancora: "Ho anche incontrato la presidente Boldrini - racconta Giachetti - e lei si è riservata di decidere. Dopodiché ho letto sulla stampa notizie (non smentite) secondo cui la presidente non sarebbe intenzionata a nominare un nuovo capo della comunicazione, né con bando né senza, affidando semplicemente il ruolo a un funzionario e creando così un coordinatore dell’ufficio stampa". Tutto ciò, secondo Giachetti, "mortificherebbe il lavoro svolto finora. E in quanto presidente del comitato per la comunicazione di Montecitorio al momento non sono nelle condizioni di poter continuare a lavorare»" Motivo per cui, le dimissioni annunciate stamane tramite una missiva, sono "irrevocabili".
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