Lenta ma inesorabile, l'avanzata russa in Ucraina, giunta al suo sessantaseiesimo giorno, si svolge sui due fronti meridionale e orientale, in una sostanziale assenza di una strategia comprensibile. Ieri a Odessa, grande città del Sud ancora fuori dal controllo russo, si sono udite dapprima le sirene dei raid aerei e poi molteplici esplosioni subito dopo le 18 ora locale. La Cnn cita un testimone che ha visto almeno un aereo da combattimento sopra la città. Tre i missili balistici che avrebbero colpito la città. Il comando operativo dell'esercito ucraino nel sud del Paese ha dichiarato su Telegram che la pista del locale aeroporto è stata danneggiata.
Sempre più potente anche la pressione su Kharkiv, seconda città del Paese, appena fuori della zona sotto il controllo russo al nord-est del Paese. Il vicino villaggio di Ruska Lozova, liberato venerdì dall'occupazione russa, è stato nuovamente attaccato dalle truppe di Mosca che hanno provocato una vittima e 12 feriti. E nella notte un ospedale, due condomini di nove piani e una parte della zona industriale sono stati bombardati nel distretto Nemyshliansky di Kharkiv. Ma gli ucraini reagiscono impegnando forze che il Cremlino vorrebbe dirigere verso Izyum, dove i russi non riescono a concentrare unità richiamate da altri fronti per utilizzarle nella più grande offensiva a Sud ed Est.
Altra area, altri attacchi. Due scuole e venti palazzi residenziali sono stati danneggiati dai bombardamenti russi nella regione di Lugansk. «I russi - dice il capo dell'amministrazione militare regionale Sergii Gaidai su Telegram - stanno prendendo d'assalto Rubizhne e Popasna». In quest'ultima località i soldati russi hanno sparato contro due autobus che stavano evacuando civili. I due mezzi sono tuttora irrintracciabili. «Sono scomparsi - dicono i volontari ucraini che stavano curando l'evacuazione - non abbiamo più notizie da ieri e non riusciamo a metterci in contatto con nessuno di coloro che erano a bordo». Le truppe russe hanno anche bombardato una scuola situata nei nuovi quartieri di Sievierodonetsk, causando un incendio.
Ma anche gli ucraini hanno messo a segno qualche colpo. Un caccia ucraino ha colpito con due missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky, nella regione di Bryansk al confine con l'Ucraina: l'onda d'urto ha danneggiato impianti usati per il carico di petrolio. Secondo il governatore della regione, Alexander Bogomaz, non ci sarebbero vittime o feriti. Piccoli graffi per l'esercito russo. Che continua a macchiarsi di orrori indicibili. Ieri è stata scoperta in un bosco vicino a Bucha, vicino al villaggio di Myrotske, una fossa con i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo al capo. «Le vittime - scrive la polizia di Kiev su Facebook - sono state torturate a lungo; ferite di proiettili sono state trovate negli arti. I tre uomini sono stati finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio». In totale finora gli investigatori hanno esaminato 1.202 corpi di civili uccisi dai soldati russi nella regione di Kiev. In tre giorni 213 civili sono stati rapiti dall'esercito russo nella regione di Zaporizhzhia: 88 sono ancora tenuti in ostaggio mentre 125 sono tornati dalla prigionia, di cui nove rilasciati in seguito a uno scambio.
E nella serata ieri, come denunciato dal ministero della
Difesa di Stoccolma, un aereo da ricognizione russo, un AN-30, avrebbe violato lo spazio aereo svedese. L'invasione è stata seguita da funzionari del dicastero e fotografato. La Svezia sta valutando l'ingresso nella Nato.
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