Bombe carta e sassaiole: ritorna la violenza No Tav

Assalto degli antagonisti al cantiere di San Didero. Almeno 50 gli attivisti, chiusa per un'ora l'autostrada

Bombe carta e sassaiole: ritorna la violenza No Tav
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Anche quest'anno la kermesse musicale Alta Felicità della Valle Susa è diventata un pretesto per assaltare i cantieri dell'Alta velocità e trasformare quello che doveva essere un pomeriggio di musica e allegria in ore di guerriglia sfrenata per distruggere impalcature e reti, ma soprattutto per attaccare con violenza le forze dell'ordine. La festa è iniziata venerdì, a Venaus, con il campeggio studentesco No Tav allestito dal collettivo degli studenti medi Ksa, considerato emanazione del centro sociale torinese Askatasuna.

Come da copione che si ripete ormai da diversi anni, una cinquantina di attivisti - appartenenti all'ala più oltranzista del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione - ha preso d'assalto il cantiere di San Didero, in Alta Valle Susa. Proprio in quell'area il progetto prevede la realizzazione del nuovo autoporto, in sostituzione di quello di Susa che sarà spostato per i cantieri della stazione internazionale Tav. Un gruppo compatto di attivisti incappucciati, ha attaccato il cancello all'altezza dell'autostrada A32 per oltre un'ora. Molti i disagi per gli automobilisti, anche perché per motivi di sicurezza e per riportare l'ordine, il tratto autostradale torinese è stato chiuso al traffico. Utilizzando ganci e corde, gli attivisti sono riusciti a strappare diversi metri di concertina di filo spinato e mentre alcuni devastavano il cantiere, altri lanciavano pietre contro le forze dell'ordine che hanno risposto alla violenza con lacrimogeni e idranti.

Nonostante gli anni che passano e il progetto dell'Alta velocità che viaggia spedito, il pretesto per scatenare il proprio dissenso con la violenza è proprio l'appuntamento di fine luglio con la marcia al cantiere della Torino-Lione. «Una passeggiata ai fortini della devastazione di Chiomonte e San Didero» dicono gli attivisti, peccato però, che la passeggiata si trasforma sempre in un una devastazione dei lavori ed un violento attacco alle forze dell'ordine. Il corteo è partito da Venaus e fin da subito la marcia si è mescolata e confusa con scontri e tafferugli. Arrivati in località Baraccone, a San Didero, all'altezza del cantiere, una cinquantina di manifestanti si sono travisati con cappelli e passamontagna. Una parte di loro, utilizzando un argano hanno agganciato il cancello, per sradicarlo, mentre altri attivisti hanno dato il via ad un lancio di bombe carta e petardi contro le forze dell'ordine, schierate a difesa del cantiere.

Scene di ordinaria violenza, già viste l'anno scorso, quando la tradizionale marcia si era conclusa con pesanti scontri proprio a San Didero. Per questa edizione il via libera alla kermesse è stato in forse fino all'ultimo, dato che la procura di Torino ha aperto un'inchiesta su presunte carenze in materia di sicurezza al Festival dell'Alta Felicità. In questa indagine ancora in corso, il sindaco di Venaus, Avernino Di Croce, è indagato per omissione e abuso d'atti d'ufficio per la scorsa edizione. Il Comune avrebbe rilasciato la licenza senza verificare se gli organizzatori - tra cui il centro sociale torinese Askatasuna - fossero in regola con i requisiti previsti dalla normativa.

In merito ai tafferugli che ogni anno si ripetono puntuali, il primo cittadino ha preferito lasciar rispondere il suo avvocato che ha precisato: «È una problematica che il sindaco ha ereditato. Di certo non è di sua responsabilità».

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