"Penso che dopo tre anni in cui abbiamo rottamato, a parole o nei fatti quasi tutto, l'Italia abbia bisogno di essere rassicurata. E Paolo Gentiloni è un premier che potrebbe restare". In una intervista alla Stampa, Emma Bonino torna a parlare di larghe intese. È pronta a sottoscriverle, ma senza "i populisti, i violenti e il blocco sovranista, da Fratelli d'Italia alla Lega". Nemmeno i grillini vuole. "Di Maio ha opinioni 'geografiche' - accusa - cambiano a seconda di dove parla".
La leader parla di +Europa che, spiega, non ha obiettivo di "rubare voti a nessuno. Semmai quello di portare alle urne gli indecisi, tentando di fare una campagna elettorale basata sulla verità". "Tutti fanno proposte mirabolanti ma non tengono conto del debito pubblico. E dei riflessi che le promesse hanno sui nostri alleati europei: danno un senso di estrema fragilità politica". La Bonino non nasconde l'idea di vedere l'Italia pronta alla prima donna presidente del Consiglio. "Sarebbe un simbolo - dice - ma il problema del maschilismo è strutturale, nei partiti come in questo Paese".
Nell'intervista alla Stampa la Bonino si sofferma, poi, sulla crisi economica alla Embraco. "La risposta del governo e del ministro Calenda è stata di rottura con i vertici aziendali - argomenta - la strada è giusta e bisognerà riaprire la trattativa perchè non esistono soluzioni miracolose. Tanto sul lavoro quanto sui migranti". Su quest'ultimo dossier la leader radicale ribadisce di non amare "l'approccio securitario".
"Servirebbe una sanatoria per parte dei 500 mila irregolari che vivono e lavorano qui, alimentando il mercato nero - conclude - l'Europa deve superare il trattato di Dublino (quello che stabilisce che il migrante faccia domanda di asilo nel Paese dove arriva, ndr) e cercare una cooperazione rafforzata sul tema dei migranti, come del resto sta facendo sulla difesa e sull'economia con l'asse franco-tedesco".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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