Bonus bebè raddoppia. ​Più soldi alle famiglie

Ncd spinge per raddoppiare il bonus bebè. Palazzo Chigi frena. E Forza Italia attacca: "Una sparata da disperati"

Bonus bebè raddoppia. ​Più soldi alle famiglie

Rafforzare il bonus bebè, aumentare le detrazioni fiscali a partire dal secondo figlio, arrivando anche all'ipotesi di allargare progressivamente la no tax area a seconda del numero dei figli. Sarebbero queste alcune delle misure pro-famiglie allo studio di una parte dell'esecutivo. Il ministro degli Affari regionali con delega alla famiglia, Enrico Costa, esponente di Ncd nella compagine di governo, lo propone come "un grande patto" per sostenere la famiglia e favorire la natalità in un Paese, come l'Italia, che ogni anno fa i conti con un numero crescente di culle vuote. L'idea di base è quella di far convogliare tutte le norme e le politiche legate alla famiglia in un Testo Unico, da approvare, secondo quanto stabilito nel cronoprogramma del Def, entro l'anno. Ma una parte della maggioranza, che con Ap si è già fatta sentire anche nel corso dell'esame parlamentare del Documento di economia e finanza, punta a molto di più, cioè ad inserire nella prossima legge di stabilità non solo il taglio delle tasse dell'Ires per le imprese - e forse già anche dell'Irpef per i lavoratori - ma anche provvedimenti ad hoc, specifici, a favore dei nuclei famigliari, non necessariamente quelli più numerosi.

La famiglia, ha sottolineato Costa incontrando il Forum delle associazioni familiari, "è la prima impresa italiana" e "non deve essere un soggetto neutro di fronte al legislatore e al fisco. La coperta è corta ma la priorità è la famiglia. Dobbiamo rafforzare i sistemi e i meccanismi che già ci sono, dal bonus bebè alle detrazioni, anche per incentivare le coppie a fare non solo il primo figlio ma anche il secondo e il terzo". L'idea potrebbe essere dunque proprio quella di aumentare le agevolazioni (sotto forma di detrazioni o di bonus) o di ampliare la no tax area, ridisegnandola in base ai figli a carico. Costa non esclude quindi la proposta avanzata dal Forum per un "fattore famiglia", un pacchetto fiscale organico, fatto non di politiche spot ma di misure omogenee e strutturate, che partano dalla rimodulazione del bonus degli 80 euro, in funzione dei figli e non del contratto di lavoro.

"Se andiamo avanti con questo trend, senza riuscire a invertirlo, tra dieci anni cioè nel 2026 nel nostro Paese nasceranno meno di 350 mila bambini all'anno, il 40% in meno del 2010. Un'apocalisse". Lo afferma in un' intervista a Repubblica il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che indica i bonus bebè come un modo, ma non l'unico, per affrontare quella che definisce "la vera emergenza italiana". "In 5 anni abbiamo perso oltre 66 mila nascite, cioè per intendersi una città più grande di Siena. Se leghiamo tutto questo all'aumento degli anziani e delle malattie croniche, abbiamo il quadro di un paese moribondo", aggiunge. Se in Italia non nascono più bambini "non può non esserci una correlazione con la crisi economica, per questo il bonus può avere un significato importante per i circa due terzi dei genitori che stanno sotto la soglia di 25mila euro di Isee. Serve una politica di sostegno delle nascite che si basi su aiuti diretti. Poi ci vogliono altri interventi". "Ad esempio il sostegno alla maternità, che deve recuperare un prestigio sociale e non deve rappresentare un ostacolo per il lavoro. E' importante anche il tema dei servizi, come gli asili nido, che devono essere abbastanza per permettere ai genitori di continuare a lavorare quando hanno bambini piccoli o di non svenarsi per pagare le baby sitter. Poi c'è la questione più sanitaria della fertilità. Bisogna che si prevengano i problemi che impediscono di fare i figli. E le coppie devono capire che decidere di averli troppo tardi, oltre i 35 anni, può diventare un problema". I soldi vanno trovati, sottolinea, "perché ne va del nostro futuro. Sono sicura che il premier Matteo Renzi, che ha 40 anni e due figli e come me è sensibile alla questione demografica accetterà le mie proposte, che saranno appoggiate nella legge di Stabilità da Ncd".

"Il raddoppio del bonus bebè è l'ennesima sparata di un governo disperato. Renzi teme le amministrative, sa che sul referendum costituzionale rischia grosso, e allora dice o fa dire fesserie a raffica. Con questo governo il debito pubblico ha toccato un nuovo record, si rischia un aumento dell'iva, la pressione fiscale è al top". Lo dichiara Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. "Da dove prende i soldi Renzi per queste operazioni? Prima i bonus per i maggiorenni - aggiunge - compresi gli extracomunitari, ora le famiglie che in realtà ha massacrato in tutti i modi e che chiedono solo un pò di serietà. Anche questo annuncio rischia di rivelarsi la solita buffonata".

Fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato come l'ipotesi

del raddoppio del bonus bebè sia, allo stato, solo una delle proposte in campo. Prioritario, si aggiunge, è uno sguardo complessivo sugli strumenti di welfare, e non una o l'altra ipotesi le quali, al momento, restano tali.

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