È boom di contagi: quasi 100mila. L'effetto Omicron terrorizza l'Italia

Ieri 98.030 casi, nuovo record storico battuto, Ma negli ospedali situazione sotto controllo. Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia in giallo Calabria e Liguria potrebbero finire in arancio

È boom di contagi: quasi 100mila. L'effetto Omicron terrorizza l'Italia

Eravamo in centomila. O quasi. Per un soffio l'Italia ha evitato di sfondare la barriera psicologica delle sei cifre in quanto a contagi giornalieri: 98.030, che neanche a dirlo costituisce il record storico. Spiace considerare che l'appuntamento è solo rinviato. Probabilmente a oggi, al massimo a dopodomani.

Insomma, anche da noi è arrivato il ciclone Omicron, che ha in un mese quasi decuplicato i contagi: quattro settimane fa, giovedì 1° dicembre, i contagi erano stati 15.085, oltre sei volte inferiori. Elevato l'indice di positività, che sfiora il 10 per cento (9,52), mentre l'incidenza dei contagi negli ultimi sette giorni è di 530,25 casi ogni 100mila abitanti.

Per fortuna questa vertiginosa impennata non riguarda i reparti ospedalieri, che si affollano ma piuttosto lentamente. Ieri risultavano ricoverati in area non critica 10.578 pazienti Covid (ieri erano 10.089, una settimana fa 8.544, l'aumento è del 23,80 per cento) mentre 1.185 sono in terapia intensiva (+40, l'aumento su base settimanale è del 17,33 per cento). I morti sono 148, negli ultimi sette giorni i decessi sono stati 1.026, con un aumento del 14,13 per cento per cento rispetto agli 899 dei sette giorni precedenti.

In questo momento l'Italia nel suo complesso ha numeri da giallo: l'occupazione dell'area non critica è del 16,72 per cento (il limite fissato dal ministero della Sanità è del 15) mentre quella delle terapie intensive al 13,03 (il limite è al 10). Ma naturalmente le percentuali variano molto da regione a regione e influenzano la colorazione dei vari territori che, va ricordato, comporta limitazioni soprattutto per chi non è vaccinato. Attualmente sono in giallo Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e province autonome di Bolzano e di Trento. Di esse sono due che temono di poter finire in arancione (area non critica al 30 per cento e terapie intensive al 20): la Calabria che già sfonda il 30 per cento di area non critica (30,04) ma si salva grazie al 14,97 delle terapie intensive; la Liguria che è al 28,60 e al 17,35. Più indietro le Marche (22,24 e 17,06). Tra le regioni attualmente in bianco sono sicure di finire in giallo la Lombardia (17,51 e 12,48), il Piemonte (19,69 e 15,76), il Lazio (16,66 e 15,59) e la Sicilia (19,18 e 10,35). Da lunedì saranno così in giallo 37 milioni di italiani, quasi uno su tre.

Capitolo vaccinazioni: ieri sono state effettuate 619.001 somministrazioni, il record di questa fase (meglio si è fatto soltanto il 5, 10 e 11 giugno scorsi). Di esse soltanto 57.060 sono state prime dosi, mentre 41.861 persone hanno completato il ciclo delle prime due dosi e 520.080 hanno ricevuto la terza dose. Attualmente 47.996.475 italiani hanno ricevuto almeno una dose (l'88,87 per cento degli over 12), 46.305.667 hanno completato il ciclo vaccinale (l'85,74 per cento degli over 12) che con i guariti portano il totale dei potenziali immuni a 48.392.212 (l'89,60 per cento degli over 12). Hanno ricevuto la terza dose 18.253.942 persone, il 58,88 per cento della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale o booster.

Secondo i numeri resi noti ieri dalla Fiaso (la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) dal 7 al 28 dicembre il numero dei pazienti Covid non vaccinati ricoverati è cresciuto del 46 per cento, mentre l'aumento dei

vaccinati si è fermato al 19. Il tasso di crescita dei ricoveri nei reparti Covid è del 13,7 per cento. In terapia intensiva i non vaccinati sono il 71 per cento del totale dei pazienti, contro il 29 per cento di vaccinati.

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