Raffica di ricorsi contro il M5S. A portare in tribunale Beppe Grillo e il suo Movimento decine e decine di espulsi pronti alla guerra a colpi di carta bollata pur di rientrare nel M5S dopo esserne stati cacciati. Una sorta di "class action" che, partita da tre romani che hanno visto il tribunale capitolino dar loro ragione, si sta propagando come un'onda, da un estremo all'altro dell'Italia. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti autorevoli, nuovi ricorsi in vista a Roma, ma anche a Caserta, Milano, Pescara, Bologna e in diverse città di Calabria, Sardegna e Sicilia. E anche a Parma qualcosa si muove. Intanto a Napoli c'è stata oggi la prima udienza dei 23 ricorrenti che hanno chiesto di invalidare le loro espulsioni e annullare le comunarie che hanno incoronato Matteo Brambilla il 15 marzo scorso. Oltre ai legali di Grillo e del Movimento, si è presentata dal giudice anche la deputata M5S Roberta Lombardi, tra i membri del Comitato d'Appello voluto dai vertici grillini e chiamato a esprimersi sulle espulsioni. La sua presenza è segno che nei vertici del Movimento c'è più di una preoccupazione per questa nuova grana partita dal territorio e destinata a propagarsi, rimbalzando da un meet up all'altro. "Ci hanno offerto di essere reintegrati - dice all'Adnkronos Luca Capriello, uno dei 23 ricorrenti oggi presente in udienza - in cambio, però, avremmo dovuto rinunciare al ricorso. Noi, chiaramente, abbiamo rifiutato: non abbiamo chiesto al giudice soltanto di essere reintegrati, ma anche l'annullamento delle comunarie e siamo certi di poterla spuntare".
"Se fossero convinti delle loro ragioni, Lombardi, Grillo e gli altri - prosegue Capriello - non ci avrebbero mai offerto il reintegro, invece sono tornati sui loro passi proprio perché sanno perfettamente di essere nel torto". Il giudice oggi in udienza, racconta Capriello, ha anche chiesto se, in caso fossero accolte le richieste dei ricorrenti, ci sarebbero i tempi tecnici per ripetere le comunarie. "Per noi, come spiegato in Tribunale, i tempi ci sono abbondantemente - assicura il ricorrente -la controparte, ovviamente, nega con forza ci sia la possibilità di ripetere le votazioni online. Ora non resta che attendere la decisione del giudice". In aula a Napoli era presente anche Paolo Palleschi, uno dei tre ricorrenti di Roma che ha visto, la settimana scorsa, il giudice chiederne il reintegro nel Movimento, pur salvando le comunarie e la corsa di Virginia Raggi per il Campidoglio. "Sono venuto a Napoli - dice all'Adnkronos - per portare il mio sostegno a persone che si trovano nella nostra stessa condizione, indebitamente cacciati via dal Movimento". Palleschi e gli altri due attivisti romani che come lui si sono rivolti al giudice, stanno ancora attendendo il reintegro, ovvero che vengono loro restituite le credenziali per accedere al blog di Grillo. "I legali del M5S - spiega - stamani ci avevano chiesto se fossimo stati reintegrati e ci hanno invitato a inviare a loro la Pec con richiesta, motivando il mancato reintegro con l'assenza di Grillo, in giro per l'Italia con il suo tour teatrale".
E proprio sul palco di Grillo vs Grillo che il leader del M5S si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, riservando parole al vetriolo ai ricorrenti, "gente sporca dentro". "Parlano di giustizia e rispetto delle regole - si difende Palleschi -eppure Grillo si è rivolto a noi con parole vergognose dopo aver ricevuto un'ordinanza del giudice, che ha firmato personalmente, nel quale il Tribunale stabiliva che eravamo stati espulsi su accuse totalmente infondate. Il Movimento delle regole non rispetta l'ordinanza di un giudice. Fatto salvo il diritto di satira, credo che Grillo abbia davvero esagerato". E per i tre ricorrenti di Roma, che hanno dato inizio a una battaglia che si sta espandendo in tutta Italia, non è detto che la vicenda finisca qui. "Intanto attendiamo il reintegro - dice Palleschi - ma stiamo valutando con il nostro legale se intraprendere altre iniziative". Compresa l'opzione di ricorrere in appello per chiedere di ripetere le comunarie capitoline. "Chiedo a Raggi - dice Palleschi - per quale motivo non abbia speso una sola parola per commentare l'ordinanza emessa dal Tribunale di Roma che ha dichiarato illegittime le nostre espulsione dal Movimento e dalle liste delle comunarie. Non pensa di dovere delle scuse ai ricorrenti-vincitori?".
Di certo, per ora, c'è che la battaglia di Palleschi-Caracciolo-Motta ha avuto un effetto domino, propagandosi in altre città dove espulsi dal Movimento sono ora pronti a impugnare il 'cartellino rossò davanti alle toghe. "Si sa - commenta Palleschi - ogni terremoto porta con se uno sciame sismico, a volte in grado di travolgere ogni cosa. Compreso il M5S. Staremo a vedere...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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