La prima bottega, i bauli, i fondatori: la saga dei Prada diventa un libro

Dall'inizio in via Turati alla primissima Milano Fashion Week: il racconto inedito del marchio del lusso

La prima bottega, i bauli, i fondatori: la saga dei Prada diventa un libro
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Da una bottega artigiana nel centro di Milano a brand globale della moda. Prada, una storia di famiglia (Speling & Kupfer, 320 pagine, 19,90 euro), il nuovo libro di Tommaso Ebhardt che segue le biografie su Sergio Marchionne e Leonardo Del Vecchio - due bestseller da 100mila copie vendute - rivela particolari sconosciuti sulle origini del gruppo e i piani per il futuro, inclusi i dettagli sulla successione familiare che vedono Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, pronto a raccogliere dai genitori il testimone sia come manager sia come maggiore azionista della holding di famiglia.

Un racconto che non è solo storia, solo storie. Ma una ricerca - da «profano del mondo del fashion» come si autodefinisce l'autore, managing editor di Bloomberg per il Sud Europa - che parte dalla caccia ai documenti di inizio Novecento, sulle origini del marchio che è diventato un mito da 15mila dipendenti, 26 fabbriche e oltre 600 negozi in 70 Paesi. E da una scoperta. Prada viene fondata in un piccolo laboratorio dai fratelli Mario e Martino nel 1913 a circa un chilometro di distanza dal Duomo di Milano - nella attuale via Turati - e non in Galleria Vittorio Emanuele come sin d'ora era stato raccontato. La Fratelli Prada approda nella sua sede storica solo nel 1922, circa dieci anni dopo la fondazione, come secondo punto vendita dopo quello in via Manzoni. Scoperta completata dal ritrovamento di un baule dei primi anni Venti etichettato semplicemente «via Manzoni», nemmeno Miuccia ne conosceva l'esistenza.

Nata come azienda-laboratorio registrata tra le imprese di «marocchini per capelli», ben presto si specializza in pelletteria di altissima qualità. Borse e bauli, principalmente. Nel 1918, prima dell'accreditamento dalla casa reale italiana, Prada partecipa a una sorta di «Milano Fashion Week» ante litteram, già allora minata dalle divisioni e dai campanilismi tra i diversi marchi. Un antipasto del presente con i marchi italiani del lusso che preferiscono farsi «mangiare» dai colossi francesi (Lvmh e Kering) piuttosto che allearsi tra loro.

Patrizio Bertelli, l'altra anima di Prada insieme alla moglie Miuccia, promette che in futuro di aggregare intorno al suo marchio il lusso italiano. Una sfida forse ancora più ardua di quella che attende Luna Rossa con la Coppa America di vela.

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