Gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità arriveranno domani a Wuhan per indagare l'origine della pandemia del coronavirus.
Dopo mesi di negoziati e attese, la conferma è arrivata ieri dal portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. L'ingresso degli scienziati nel Paese era stato bloccato da Pechino e il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva espresso frustrazione.
L'aumento dei casi di Covid-19 registrati nel paese potrebbe in queste ore spingere le autorità a imporre ancora maggiori restrizioni per limitare gli spostamenti «non necessari» in vista del Capodanno, la festa più importante che coincide anche con le vacanze. L'impennata dei contagi è stata registrata in particolare fino a ora nelle province del nord-est, tra cui la città di Shijiazhuang. E c'è una terza città in lockdown nello Hebei, la provincia che confina con Pechino. Le autorità di Langfang hanno annunciato nuove misure anti-epidemiche e l'isolamento domiciliare degli abitanti per sette giorni, a partire da ieri.
Oltre a Langfang, che conta 4,9 milioni di abitanti, sono in regime di lockdown nello Hebei anche Xingtai e il capoluogo regionale, Shijiazhuang, per un totale di oltre 22 milioni di persone. La provincia dello Hebei ha registrato una crescita dei contagi negli ultimi giorni, e i focolai di Covid-19 preoccupano le autorità per la vicinanza con Pechino: la Cina ha registrato ieri 55 nuovi casi di contagio, circa la metà del picco di 103 contagi raggiunto 24 ore prima, la maggiore parte dei quali (40) sviluppatisi localmente nella provincia Nord-Orientale che confina con la capitale.
Gli esperti Onu che arriveranno domani potrebbero trovarsi costretti ad abbattere un muro. La Cina, che si è espressa contro un'indagine indipendente, infatti, controlla e censura rigidamente le ricerche e informazioni condotte nel Paese sull'origine del coronavirus, promuovendo anche teorie secondo cui questa sarebbe da ricercare all'estero.
Fabian Leendertz, professore di epidemiologia dei microrganismi altamente patogeni al Robert Koch Institute tedesco, è uno degli esperti che andranno a Wuhan, dopo che già fu coinvolto nella missione per scoprire quella dell'epidemia di Ebola del 2014 in Africa occidentale, rilevata poi in una colonia di pipistrelli su un albero.
Intervistato dal Guardian, ha sottolineato la difficoltà di rintracciare l'origine del Covid-19. «Non si tratta di ritenere la Cina colpevole - ha detto Leendertz- ma di ridurre il rischio.
I media possono aiutare evitando di puntare il dito in stile Trump. Il nostro lavoro non è politico. La Cina è in gran parte riuscita a fermare la diffusione del virus sul suo territorio, ma è alle prese con epidemie localizzate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.