Bruno Vespa presenta 'Rivoluzione': "Matteo Salvini non staccherà la spina al governo"

Bruno Vespa, insieme al direttore Sallusti, ha presentato alla sede Mondadori di Segrate il suo ultimo libro "Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica"

Bruno Vespa presenta 'Rivoluzione': "Matteo Salvini non staccherà la spina al governo"

"Io non pensavo che sarebbe nato questo governo, perché credevo che il 4 marzo Forza Italia prendesse un voto in più della Lega. E invece ho perso la scommessa con Matteo Salvini". Bruno Vespa introduce così, dialogando con il direttore Alessandro Sallusti, il suo ultimo libro – Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica, edito da Mondadori – che fa il punto sul panorama politico italiano.

Un libro fatto di dettagli e retroscena che raccontano al meglio come si è arrivati alla formazione del governo "antisistema" giallo-verde. Una rivoluzione, appunto, che il giornalista etichetta come la più grande rivoluzione nella politica dopo il Fascismo. Una rivoluzione però ferita, visto che presto sono nati i dissidi e i contrasti tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. E proprio nel suo studio di Porta a Porta il 18 ottobre scorso si è sfiorata la crisi di governo, quando Luigi Di Maio ha parlato della famosa "manina" che avrebbe manipolato il testo sulla cosiddetta "pace fiscale".

Vespa racconta: "So che per tre giorni Salvini, che era a Mosca, non gli ha risposto al telefono. A metterci una pezza, salvando il governo, ci pensò il premier Conte ("uomo capace di mediazione") che rinsaldò la maggioranza con un pranzo (da lui offerto) ai suoi due vicepremier". Che, come spiega l'autore del libro, "hanno un rapporto sincero e solido".

Da chi ha vinto le elezioni a chi le ha perse. In primis, il Partito Democratico: "Matteo Renzi ha un caratteraccio, ha spaccato il Pd. E ora credo si sta muovendo per fondare un suo partito". Poi, Forza Italia. "Silvio Berlusconi ha sbagliato campagna elettorale, gliel’ho detto".

Dunque il fenomeno Matteo Salvini, che grazie al fido Luca Morisi, ha conquistato l'elettorato, a partire dai social: "È più attivo di Trump e ha più followers di tutti i leader europei. La sua fortuna è stata quella di essere stato lanciato da Emmanuel Macron come il leader dei populisti italiani. Sono stati gli altri a incoronarlo come tale e questo gli ha dato grande forza, oltre al suo impegno contro l’immigrazione clandestina. Ma proprio a Salvini ho detto e dico di stare attento ai sovranisti…".

Due sono i capitoli che più di tutti spiegano perché è avvenuto questo cambiamento che permette di parlare di Terza Repubblica. Il primo fattore è dovuto a questa "società del rancore" dominata dall’invidia in cui, oggigiorno, se uno ha successo, le persone – anziché prenderne esempio – sperano che cada: "È una cosa terribile. Una società del genere non cresce ed è destinata a morire". Il secondo punto fondamentale è il Sud, dove il Movimento 5 Stelle ha fatto il pieno di voti. Anche per ragioni antiche, che risalgono al Regno delle Due Sicilie e a Garibaldi: "Con le Regioni, il Sud è morto. Le Regioni sono state una tragedia per l’Italia, perché c’è chi i soldi li sa spendere e chi no. Il tutto ricordandoci sempre che l’Italia non cresce da venti anni…". Insomma, più o meno da quando l’Italia ha aderito all’euro. Un caso o forse no.

E a proposito di Ue, "il fallimento dell’Europa – continua Vespa – è la disparità delle politiche fiscali tra gli Stati membri, che non sono le stesse. E poi Juncker è il padre dell’evasione fiscale europea e ci dà lezioni. È per questo che l’Europa va riformata".

Ma la rivoluzione è destinata a durare? Vespa, che non crede al complotto ai danni dell’Italia, dice la sua: "Salvini, tra i leghisti, è il più fedele ai 5 Stelle e non credo proprio che voglia staccare la spina all’esecutivo.

Alcune misure in agenda di governo (sostengo alle fasce deboli e riduzione della pressione fiscale) vanno nella giusta direzione, seppur al momento in modo incompleto. Il timore, però, è che non si faccia in tempo a tranquillizzare i mercati, che ti possono ammazzare".

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